Recensione: "Acciaio" di Silvia Avallone

Buon weekend cari readers! Perdonate l'assenza di questi giorni ma non riuscivo a trovare le parole (e il tempo) per parlarvi della mia ultima lettura, Acciaio di Silvia Avallone. Adesso ce l'ho fatta, spero al meglio.
Un abbraccio!
Cecilia

Titolo: Acciaio
Autrice: Silvia Avallone
Pagine: 368
Collana: I Bellissimi 
Prezzo di copertina: 5,90 euro
Editore: Rizzoli

Sinossi:
 Nei casermoni di via Stalingrado a Piombino avere quattordici anni è difficile. E se tuo padre è un buono a nulla o si spezza la schiena nelle acciaierie che danno pane e disperazione a mezza città, il massimo che puoi desiderare è una serata al pattinodromo, o avere un fratello che comandi il branco, o trovare il tuo nome scritto su una panchina. Lo sanno bene Anna e Francesca, amiche inseparabili che tra quelle case popolari si sono trovate e scelte. Quando il corpo adolescente inizia a cambiare, a esplodere sotto i vestiti, in un posto così non hai alternative: o ti nascondi e resti tagliata fuori, oppure sbatti in faccia agli altri la tua bellezza, la usi con violenza e speri che ti aiuti a essere qualcuno. Loro ci provano, convinte che per sopravvivere basti lottare, ma la vita è feroce e non si piega, scorre immobile senza vie d'uscita. Poi un giorno arriva l'amore, però arriva male, le poche certezze vanno in frantumi e anche l'amicizia invincibile tra Anna e Francesca si incrina, sanguina, comincia a far male. Silvia Avallone racconta un'Italia in cerca d'identità e di voce, apre uno squarcio su un'inedita periferia operaia nel tempo in cui, si dice, la classe operaia non esiste più.




In questo periodo un po' confuso, la mia voglia di chiarezza, di stabilità, si estende anche alle mie letture. E quando mi sono imbattuta nel romanzo d'esordio di Silvia Avallone dal titolo abbastanza evocativo - Acciaio, dovrebbe essere solido no? - ho pensato facesse al caso mio. E, ironia della sorte per me che ultimamente sopporto poco gli stereotipi specie se utilizzati per descrivere la vasta galassia adolescenziale, mi sono imbattuta in due ragazzine di cui si può dire tutto tranne che non siano due fighette standard che però, già dalle prime pagine, sanno farsi voler bene.
Anna e Francesca giocano sulla spiaggia atteggiandosi a reginette del ballo ma, avvolte dall'ingenuità che accompagna l'allontanamento dell'infanzia, stanno ancora cercando la loro identità. Sono osservate le due amiche, best friend forevah, non solo dai teenager di ambo i sessi, aggregati di ormoni impazziti che per svariati motivi vorrebbero entrare nelle grazie del duo ma anche da qualcun altro.  Sono lì, due uomini affacciati al balcone osservano da lontano sfidando l'afa estiva; due padri agli antipodi, tanto morboso ed invadente l'uno quanto distante e disinteressato l'altro, accomunati dal disagio e dall'insofferenza delle figlie, dall' essere babbuini.
Il tempo, che sembra non passare mai all'ombra dei casermoni di via Stalingrado, corre: l'America è stata attaccata dai terroristi, il mondo cade a pezzi per tutti, l'impossibile diventa possibile e le sorelle per scelta si trovano cambiate anche loro. Colpa dell'amore, di un segreto terribile e delle ciminiere che sbuffano fumo, onnipresenti. Allora Anna e Francesca dovranno scegliere se essere d'acciaio, quella lega di ghisa e ferro che resiste alle temperature più alte oppure essere sopraffatte dagli eventi, spezzate dal vento della notte.
Più attuale che mai, quest'opera prima è una denuncia sociale forte, a tratti straziante, dei mali di una realtà difficile, che segna in maniera indelebile, quasi quanto l'Uniposca delle scritte sugli zaini lasciate ad asciugare al sole.


Consigliato:
Tempo di lettura: 3 Giorni

Silvia Avallone è nata a Biella nel 1984 e vive a Bologna. Con Acciaio, tradotto in 22 lingue e diventato un film, ha vinto numerosi premi, tra i quali il Campiello Opera Prima, ed è stata finalista al premio Strega.

Commenti

  1. In lista da quand'è uscito. Sicuramente, prima o poi, lo leggerò ;)

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    1. E' una storia tosta, mi ha fatto pensare a "Il rumore dei tuoi passi" della D'Urbano. Se ti è piaciuto quello, forse anche questo potrebbe fare al caso tuo :)

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  2. È un romanzo che ho amato! :) il secondo della stessa autrice invece non mi è piaciuto molto

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    1. Marina Bellezza m'ispirava forse più di questo però ho dato la precedenza al romanzo d'esordio per familiarizzare un po'. Spero di leggerlo al più presto!

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