Recensione: "Raccontami di un giorno perfetto" di Jennifer Niven

Titolo: Raccontami di un giorno perfetto
Autrice: Jennifer Niven
Pagine: 400
Prezzo di copertina: 14,90 euro
Prezzo ebook: 6.99 euro
Editore: DeAgostini

Sinossi:
È una gelida mattina di gennaio quella in cui Theodore Finch decide di salire sulla torre campanaria della scuola per capire come ci si sente a guardare di sotto. L'ultima cosa che si aspetta però è di trovare qualcun altro lassù, in bilico sul cornicione a sei piani d'altezza. Men che meno Violet Markey, una delle ragazze più popolari del liceo. Eppure Finch e Violet si somigliano più di quanto possano immaginare. Sono due anime fragili: lui lotta da anni con la depressione, lei ha visto morire la sorella in un terribile incidente d'auto. È in quel preciso istante che i due ragazzi provano per la prima volta la vertigine che li legherà nei mesi successivi. I giorni, le settimane in cui un progetto scolastico li porterà alla scoperta dei luoghi più bizzarri e sconosciuti del loro Paese e l'amicizia si trasformerà in un amore travolgente, una drammatica corsa contro il tempo. E alla fine di questa corsa, a rimanere indelebile nella memoria sarà l'incanto di una storia d'amore tra due ragazzi che stanno per diventare adulti. Quel genere d'incanto che solo le giornate perfette sono capaci di regalare.


Io non vi parlo secondo il criterio del costume e delle convenzioni, e nemmeno in nome di ciò che, secondo la carne, è destinato a morire; è il mio spirito che fa appello al vostro, come se, attraversata la soglia della morte, entrambi fossero dinanzi a Dio, uguali come siamo. E' una citazione da Jane Eyre che non c'entra con il libro della Niven, o forse sì.
Perché in fondo siamo tutti uguali di fronte alla morte, come denominatore comune l'amore. Quello che abbiamo dato e quello che abbiamo preso. Un qualche filosofo diceva che ci definiamo in base agli altri, per analogia o per contrasto. Vale anche per Violet Markey e Theodore Finch, senza eccezioni. Una volta mi è capitato di leggere che molti degli aspiranti suicidi che s'incontrano nel posto in cui vorrebbero farla finita s'innamorano; scatta qualcosa, più empatia che chimica forse. E ancora una volta Violet e Finch non fanno eccezione. Sul cornicione della torre campanaria della scuola in un freddo giorno di Gennaio, si sono visti, definiti per analogia, magari pure per contrasto: l'uno per mancanza,l'altra per sovrappiù, entrambi sfiniti e sbagliati si sono riconosciuti grazie a quella traccia indelebile che il dolore lascia dietro di sé. Delle mura fredde ed inospitali fatte di finzione e gente che pensa di capirti meglio di quanto faccia tu stesso fanno da spunto un progetto che potrebbe far diventare più grande e meno inutile il mondo che sembra essersi chiuso intorno e così Finch e Violet hanno modo di scoprire nomi, cose e città di cui non avevano idea ma soprattutto di scoprirsi, di capirsi ed accettarsi, perfino d'innamorarsi. Un grande amore come solo i primi sanno esserlo, quelli che per un verso o per un altro durano per sempre, si conquistano la temporanea immortalità dei ricordi con gesti, parole, musica, versi; indizi ineluttabili, ecco cos'erano; Finch è tanto simpatico e profondo che ti porta ad ignorarli, talmente familiare che ti tormenti fino a quando non stabilisci che potrebbe aver a che fare con il Finch de Il buio oltre la siepe, talmente tanto vicino a una persona che vorresti conoscere di persona perché sicura del suo essere interessante che alla fine, nonostante la percezione dell'inevitabile, ti senti come se amici lo foste stati davvero.
Un libro parzialmente autobiografico, senz'altro incantevole. Ma a Finch le etichette non piacciono, quindi sarebbe meglio lasciarlo alla ricerca della sua Grande Affermazione, non prima di averlo ringraziato per aver reso questo un giorno (quasi) perfetto come non capitava da tempo.


Consigliato:
Tempo di lettura: 5 Giorni

Jennifer Niven vive a Los Angeles. Ama i popcorn, i rossetti, le librerie, i girasoli, i viaggi in macchina, il sushi e la serie tv Supernatural. Ma ancora di più ama dedicarsi alla scrittura a tempo pieno. Raccontami di un giorno perfetto è il suo romanzo d’esordio in Italia. 

Commenti

  1. Adoro la citazione di Jane Eyre *w* Questo romanzo mi incuriosisce però c'è qualcosa che non mi convince del tutto, non so...

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    1. Jane Eyre non c'entra nulla col romanzo, ho deciso di inserirla perché sto lavorando alla tesina di Maturità e mi sembrava calzante xD
      Ti capisco, nemmeno io l'avrei mai letto se non me lo fossi trovata sul Kindle durante una noiosa mattinata in treno, tuttavia è servito a qualcosa :)

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