Recensione: "Jane la bruttina" di M.C. Beaton

Titolo: Jane la bruttina
Autrice: M.C. Beaton
Pagine: 197
Serie: 67,Clarges Street #2
Prezzo di copertina: 15 euro
Prezzo ebook: 8,99 euro
Editore: Astoria

Sinossi:
Jane, come le ricordano continuamente la madre e la sorella Euphemia, è bruttina. E quando arrivano per la Stagione in Clarges Street, nessuno si aspetta che abbia successo. Nessuno però pensava che la servitù di casa l'avrebbe presa in simpatia... I domestici di 67 Clarges Street si trovano di nuovo in miseria e non possono che sperare in una nuova Stagione e in nuovi inquilini. Quando questi finalmente arrivano, il maggiordomo e la sua "famiglia" non possono credere a tanta fortuna perché ci sono ben due ragazze in età da marito, che significa più feste, più ospiti, più mance. Ma dopo poco si accorgono che Jane viene lasciata in disparte dalla madre tirchia e dalla sorella insopportabilmente vanitosa e, quasi per ripicca, la bizzarra famiglia di servitori decide di intervenire. Vogliono trasformare Jane la bruttina in Jane la bellissima...



Di tanto in tanto la nostalgia per epoche mai vissute si fa sentire. Fortunatamente il mio fidato Kindle ha la capacità di saltare all'occhio all'occorrenza ed assolvere al proprio dovere seppur mezzo scarico, fornendo una varietà di scelta non indifferente; nella moltitudine, è emerso questo romanzo ambientato nell'Inghilterra della Reggenza, dal titolo insignificante e pure parte di una serie, due elementi che avrebbero dovuto farmelo mettere all'indice immediatamente; sfortunatamente, la curiosità di leggere qualcosa di un'autrice ed una casa editrice a me del tutto sconosciute eppure vastamente elogiate, con l'incentivo di non troppe pagine da leggere non necessariamente in sequenza, incastonate tra altri due titoli che non m'ispiravano per nulla, ha avuto la meglio. Sfortunatamente perché Jane anche se non brutta, si è dimostrata indubbiamente superficiale, come tutto il resto dei comprimari. Un romanzo - storico? giallo? misto tra i due? non saprei davvero - totalmente insignificante dove la Beaton, pseudonimo di Marion Chesney, scrittrice conosciuta per la serie di Agatha Raisin,  trasforma il più classico degli sviluppi - una protagonista avversata da tutti perché considerata non all'altezza che scoprirà il contrario, invece - in un noioso e parimenti irritante bailamme di macchinosità futili e dannose ai fini del romanzo stesso. Apparente lettura senza pretese infatti, questo romanzo che racchiude in sé più generi - storico, giallo, rosa - non appartenendo fino in fondo a nessuno, finisce per non lasciare traccia dietro di sé a parte un po' di delusione per del potenziale sprecato. 
Il 67 di Clarges Street, inizialmente luogo potenzialmente accogliente, abitato da un downstairs affiatato e vario, si è rivelato essere un luogo poco raccomandabile e non solo per l'aurea funesta abbattutasi sulla casa dopo la morte della figlia dei precedenti affittuari ma anche perché in esso il limite del ridicolo viene ampiamente oltrepassato, raccontando senza né capo né coda il mondo dorato fatto di convenevoli, ipocrisie e discorsi sussurrati dietro i ventagli che è l'aristocrazia inglese del tempo e, sospetto, anche quella odierna.
Nulla d'imprescindibile dunque, anzi forse sarebbe meglio orientarsi altrove nella ricerca di un posto tranquillo dove trascorrere la Stagione.

Commenti

  1. Beh, devo dire che sono contenta di aver letto la recensione.. perchè dalla trama è davvero un libro che avrei scelto! Mi spiace per la delusione.. ma effettivamente dai libri con alto potenziale non ci si può aspettare niente di meno!

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    1. Se anche tu sei un'appassionata di libri ambientati durante la Reggenza, ti consiglio Georgette Heyer, un po' compìta ma mai banale.

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  2. ma che peccato questa tua recensione, il libro prometteva molto bene accidenti! io invece sono alle prese con la Vargas, hai mai letto nulla di suo?

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    1. No, conosco solo di fama ma mi incuriosisce. Magari passo a leggere la recensione e se è buono, do' un'occhiata :)

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    2. se vuoi provare posso passarti il primo libro della serie i tre evangelisti in versione ebook

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  3. Ok Ceci, non lo leggo no! Agatha Raisin mi ispira un sacco però!

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