Recensione: "Il mondo di Belle" di Kathleen Grissom

Titolo: Il mondo di Belle
Autrice: Kathleen Grissom
Pagine: 413
Prezzo di copertina: 18 euro
Prezzo ebook: 9,99 euro
Editore: Neri Pozza

Sinossi:
Un'enorme dimora avvolta da glicini in fiore: così la casa del capitano James Pyke appare allo sguardo infantile di Lavinia McCarten, la mattina d'aprile del 1791 in cui la piccola irlandese mette per la prima volta piede in Virginia. Pyke ha raccolto la bambina dalla sua nave, appena approdata in America dopo la lunga traversata oceanica, e l'ha portata con sé per destinarla alle cucine della sua piantagione. Un modo come un altro per passare all'incasso del debito per la traversata, che i genitori di Lavinia, morti durante la navigazione, non hanno avuto la buona sorte di saldare. Stremata e debilitata, la bambina viene accolta nelle cucine della piantagione dalla famiglia di schiavi neri che vi lavorano: una piccola, operosa comunità composta da Mamma Mae; Papà George, un gigantesco orso bruno; Dory, Fanny e Beattie, le figlie; Ben, il figlio maschio. Un mondo guidato da una responsabile delle cucine dai grandi occhi verdi e dai capelli neri e lucidi: Belle, un'attraente ragazza di diciotto anni. Frutto di un capriccio clandestino del capitano con una delle sue schiave nere, Belle è stata allontanata dalla casa padronale il giorno in cui il capitano si è presentato nella piantagione con Martha, una moglie più giovane di lui di venti anni. Adottata dalla famiglia di Mamma Mae e maternamente accudita da Belle, Lavinia cresce come una servetta bianca ignara dell'abisso che separa la casa padronale dall'universo delle cucine...



Echi nostalgici riaffiorati tra le pagine di un libro mi hanno portata via col vento, precisamente a Tall Oaks, Virginia; anni turbolenti, quelli tra il 1791 e il 1810, tempo del racconto, segnati da lotte per la libertà dall'assolutismo nel Vecchio Continente, tirannico nemico, questo stesso assetto di potere, che spadroneggia invece nel Nuovo Mondo, al di là delle rivoluzionarie premesse.
Il capitano James Pyke, d'origine britannica, ha fatto fortuna,qui: ha infatti sviluppato una piantagione ben avviata, sposato una ragazza di vent'anni più giovane e si è unito, in un momento di sconsideratezza, ad una schiava che gli ha dato una figlia illegittima, Belle, allevata dalla servitù perché mulatta ma cresciuta come figlia di un gentiluomo sotto l'egida di una nonna paterna dalla mentalità progressista. Dedito da sempre ai propri affari che lo allontanano spesso dalla dimora di famiglia, proprio per questioni economiche il capitano reca un giorno con sé uno scricciolo emaciato, bianco come il latte, rosso come il sangue; Lavinia McCracken è una bambina senza memoria presa a servizio per ripagare il debito di un viaggio senza ritorno quando varca per la prima volta la soglia del mondo di Belle. Voce narrante insieme a quest'ultima, Lavinia racconterà la propria infanzia insieme a Mamma Mae, Papà George, Fanny, Beattie, Ben e gli altri schiavi della casa; ingenua come poche, da bambina timorosa - un uccellino implume, la definisce Ben - diverrà una giovane donna ben consapevole, portandone le cicatrici in prima persona, delle insidie che si nascondono dietro le porte della grande cucina, dalla follia che regna sovrana nella casa padronale alle atrocità nascoste sotto la parvenza perbenista dei visi candidi. I due punti di vista si alterneranno nel gettare piena luce sulle drammatiche condizioni di persone la cui unica colpa è d'esser nati con la pelle di tonalità differente da quella dominante, svantaggiati ulteriormente se appartenenti al "sesso debole".
Compresi che esisteva una linea a tratti bianchi e neri, di cui però mi sfuggiva ancora la profondità.
Uno stile scorrevole per una vicenda avvincente come poche, nata dalla penna dell'esordiente Kathleen Grissom che si dimostra già maestra del genere storico, costruendo intorno ad una leggenda locale intrecciata con fatti, persone ed avvenimenti realmente accaduti un'epopea appassionante che rientra di diritto tra le migliori opere lette nel corso dell'anno. Bianchi e neri, padroni e servi, efferata malvagità con nobiltà di cuore e bontà d'animo, tutto insieme appassionatamente a dimostrare, checché se ne dica, che l'amore non fa distinzione.
Colore di bambino, padre, madre, niente importa. Noi siamo famiglia, ciascuno di noi bada agli altri. Famiglia ci rende più forti in momenti difficili. Siamo uniti, aiutiamo. Questo è significato di famiglia. Quando tu cresci, porti questo dentro di te.

Commenti

  1. Mi era piaciuto proprio tanto, il classico romanzone, bello bello!

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  2. L'ho in lista da un po', poi vengo sempre distratta da altro. Bella e chiara la tua recensione, lo devo leggere assolutamente!

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  3. Comprato e in attesa! Da come ne parli credo proprio che mi coinvolgerà completamente :) Non devo pensare alle tante pagine anche se so già che non peseranno ma voleranno!

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  4. Risposte
    1. Me lo chiedo anch'io, Lea, ma aspetta di rimetterti da "Raccontami di un giorno perfetto", altrimenti potresti non apprezzarlo pienamente ;)

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  5. accidenti, ancora un libro da mettere nella lista e questo titolo sembra davvero molto molto interessante. :)

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  6. Bellissima recensione, mi hai convinta, devo assolutamente leggerlo! Certo, ultimamente la Neri Pozza mi tenta in maniera quasi disgustosa, se poi ci si mettono queste recensioni da occhi a cuoricino io sono rovinataxD

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    1. La Neri Pozza è (quasi) sempre una garanzia, Virginia. Penso potrebbe fare al caso tuo :)

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  7. Mi piace un sacco il tuo modo di argomentare e mi affascina questo periodo come il tema.
    Ovviamente possiedo anche il libro che è lì in attesa spero per poco :-)

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