"Qualcosa" di Chiara Gamberale, con le illustrazioni di Tuono Pettinato

Titolo: Qualcosa
Autrice: Chiara Gamberale
Pagine: 192
Prezzo di copertina: 17 euro
Prezzo ebook: 9,99 euro
Editore: Longanesi

Sinossi:
La Principessa Qualcosa di Troppo, fin dalla nascita, rivela di possedere una meravigliosa ma pericolosa caratteristica: non ha limiti, è esagerata in tutto quello che fa. Si muove troppo, piange troppo, ride troppo e, soprattutto, vuole troppo. Ma quando, per la prima volta, un vero dolore la sorprende, la Principessa si ritrova «un buco al posto del cuore». Com’è possibile che proprio lei, abituata a emozioni tanto forti, improvvisamente non ne provi più nessuna? Smarrita, Qualcosa di Troppo prende a vagare per il regno e incontra così il Cavalier Niente che vive da solo in cima a una collina e passa tutto il giorno a «non-fare qualcosa di importante». Grazie a lui, anche la Principessa scopre il valore del «non-fare», del silenzio, perfino della noia: tutto quello da cui è abituata a fuggire. Tanto che, presto, Qualcosa di Troppo si ribella. E si tuffa in Smorfialibro, il nuovo modo di comunicare per cui tutti nel regno sembrano essere impazziti, s’innamora di un Principe sempre allegro, di un Conte sempre triste, di un Duca sempre indignato e, pur di non fermarsi e di non sentire l’insopportabile «nostalgia di Niente» che la perseguita, vive tante, troppe avventure… Fino ad arrivare in un misterioso luogo color pistacchio e capire perché «è il puro fatto di stare al mondo la vera avventura». Chiara Gamberale, abituata a dare voce alla nostra complessità, questa volta si concentra sul rischio che corriamo a volere riempire ossessivamente le nostre vite, anziché fare i conti con chi siamo e che cosa vogliamo. Grazie a un tono sognante e divertito, e al tocco surreale delle illustrazioni di Tuono Pettinato, Qualcosa ci aiuta così a difenderci dal Troppo. Ma, soprattutto, ci invita a fare pace col Niente.



Non c'è due senza tre parte seconda.
La Gamberale è finita nella lista di autrici di cui credevo non avrei letto altro dopo un libro non particolarmente entusiasmante, Le luci nelle case degli altri, ed un altro, Arrivano i pagliacci, mollato alle prime pagine. Durante il recente giro in libreria però, sfogliando questo libriccino dalla copertina rossa con le buffissime illustrazioni di Tuono Pettinato, ne sono rimasta colpita, decidendo di ripiegare sul formato digitale dati i precedenti non esaltanti.
Invece questa volta sono stata smentita da Qualcosa che mi è piaciuta davvero tanto. 
Sotto forma di favola, genere narrativo alla portata di tutti, Chiara Gamberale analizza la situazione contemporanea, tratteggiando una fedele descrizione della nostra società, lunatica, incostante, alla frequente ricerca di Qualcosa che, in realtà, non si sa bene cosa sia.
Della noia produttiva avevo già sentito parlare nel corso di edificanti dibattiti filosofici e letterari ai tempi del liceo; tutti troppo presi dal Fare bulimico, abbiamo dimenticato l'arte del Non Fare per lasciar spazio all'Essere. Le domande esistenziali non ce le poniamo più, definiamo noi stessi in relazione agli altri, perdendo di vista il punto: capirsi è il solo modo per capire, accogliere e non soltanto riempire l'esistenza di sciocchezze.
"L'amore, se proprio dobbiamo usare questa parolona, non è qualcosa che deve risolvere i nostri guai. Anzi, di solito, per quello che non so, è qualcosa che i guai li aumenta.
[...]Tutti gli esserucci umani lo cercano, è vero, ma quasi sempre per il motivo sbagliato.
Cercano l'amore per non rimanere soli. Per farsi riempire lo spazio vuoto. E soprattutto perché non accettano che il puro fatto di stare al mondo la vera avventura."
Alla fine della favola, la morale è sempre tosta eppure, come tutte le lezioni di vita, mira a insegnare ad amarsi davvero, un po' di più perché, quando succedono cose troppo brutte, ci mettiamo un po' ad accettarle, tanto che all'inizio non ci sembrano nemmeno vere.
E mentre la testa prende tempo per capirle, il cuore ci diventa un pezzo di groviera. È così che succede.
[...] Sopporta il buco. Non lo odiare, accarezzalo ogni tanto, ma non ti affezionare troppo. Altrimenti non passerà mai.

Commenti

  1. A me la Gamberale saprai che piace, però dopo Adesso e Avrò cura di te (il primo sconclusionato e improponibile, l'altro troppo onirico per i miei gusti) mi avevano quasi fatto passare la voglia. Proverò sul Kindle, tanto è breve, anche se alle prese con il "filosofico" e le questioni esistenziali, chiamiamole così, Chiara non mi ha entusiasmato in passato. :)

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    1. Come ho scritto sopra, la mia esperienza con la scrittura della Gamberale è stata breve e parzialmente negativa quindi, questa volta, mi ha piacevolmente sorpresa. Non so che effetto farà agli aficionados, anche se generalmente sto leggendo solo pareri favorevoli.

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  2. Sottoscrivo quanto scritto da Michele, il filosofico e la Gamberale, in passato, non sono stati per me accoppiata vincente :)

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    1. Mi auguro ti piacciano di più, qualora decidessi di darle un'altra chance. :)

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  3. Ciao Cecilia,
    lo leggerò di sicuro, ma voglio recuperare anche Le luci nelle case degli altri perché la storia mi incuriosisce. Il libro che ho preferito della Gamberale è stato Per dieci minuti, mentre Adesso non ho neanche provato ad affrontarlo.
    Un caro saluto da Lea

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    1. Di Per dieci minuti sento parlare molto e bene, ultimamente, Adesso è collegato a Le luci nelle case degli altri ma, non essendomi particolarmente piaciuto il primo, dubito che recupererò il secondo.
      A presto! :)

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  4. Ho amato Le luci, Avrò cura di te e Adesso. È un'autrice terrena ed eterea, un attimo è tra noi poi tra le nuvole. Io la dipingo così a chi mi chiede perché io la stimi. Inutile dire che questo lo desidero ardentemente, ancor più dopo aver scoperto che l'hai apprezzato, proprio tu che avevi un rapporto conflittuale...Lo voglio! A giorni sarà anche presente a Leggermente, una manifestazione culturale che si tiene annualmente a 50 km da casa mia :-)

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    1. Dovrebbe venire a presentare "Qualcosa" anche dalle mie parti ma non credo di riuscire ad esserci. Se l'hai apprezzata precedentemente, Francesca, credo proprio che qui, la Gamberale, l'adorerai. Passerò a leggerti, in ogni caso :)

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