"Un imprevisto chiamato amore" di Anna Premoli

Titolo: Un imprevisto chiamato amore
Autrice: Anna Premoli
Pagine: 320
Prezzo di copertina: 9,90 euro
Prezzo ebook: 4,99 euro
Editore: Newton Compton

Sinossi:
Jordan ha collezionato una serie di esperienze disastrose con gli uomini. Consapevole di avere una sola caratteristica positiva dalla sua parte, ovvero una bellezza appariscente e indiscutibile, è arrivata a New York intenzionata a darsi da fare per realizzare il suo geniale piano. Il primo vero progetto della sua vita, finora disorganizzata: sposare un medico di successo. Jordan ha studiato la questione in tutte le sue possibili sfaccettature e, preoccupata per le spese da sostenere per la madre malata, si è convinta di poter essere la perfetta terza moglie di un primario benestante piuttosto avanti con gli anni. Ma nel suo piano perfetto non era previsto di svenire, il primo giorno di lavoro nella caffetteria di fronte all’ospedale, ai piedi del dottor Rory Pittman. Ancora specializzando, per niente ricco, molto esigente e tutt’altro che adatto per raggiungere il suo obiettivo...



Ultimamente non leggo, per mancanza di voglia e/o tempo, principalmente per mancanza d'interesse. Perché sì, sono sempre stata la prima ad affermare che, se c'è l'interesse nel fare qualcosa, il tempo e la voglia si trovano eppure, sperimentando la situazione in prima persona, posso affermare con altrettanta sicurezza che è difficile abbandonare l'ovattata confort zone creata da attività poco impegnative. Come, ad esempio, guardare la TV: l'apprendimento passivo, il cicaleccio di sottofondo conciliante il sonno che avanza sono vantaggi da non sottovalutare. 
I romanzi di Anna Premoli rappresentano questo, per me: una confort zone a cui tornare, fatta di personaggi e situazioni scarsamente cervellotici, di dialoghi dal ritmo serrato spesso ironici, a volte arguti, mai noiosi, con il valore aggiunto dell'apprendimento passivo di cui sopra, grazie ai frequenti accenni a vicende politiche, economiche, finanziarie e sociali d'attualità, come lo shale gas, le società di consulenza finanziaria e il rating, la situazione sanitaria degli States nell'era Trump. 
L'onestà intellettuale di Anna Premoli è uno dei motivi, forse il principale, per cui nel tempo, nonostante critiche ed intrecci di dubbia riuscita, ho continuato a leggerla e seguirla; perché economista di giorno, scrittrice di sera, si cimenta per diletto nella scrittura di romanzi rosa - genere d'evasione utilissimo ed evergreen se si è imparato ad apprezzarlo da lettori e a scriverlo coscientemente da autori - non pretendendo di mettere su carta il romanzo del secolo ma solo qualche storia a lieto fine per combattere il grigiore del realtà quotidiana. 
Realtà quotidiana  affatto rosea per la statunitense Jordan,  appariscente e squattrinata bellezza del Sud, trasferitasi nella Grande Mela con in mente un unico proposito: accalappiare un ricco primario pluridivorziato per assicurarsi la stabilità finanziaria necessaria ad accudire la madre gravemente malata. Rory Pittman, aitante ma poco facoltoso specializzando in chirurgia d'urgenza, non corrisponde al fondamentale requisito patrimoniale richiesto dalla cacciatrice di dote, apparentemente simile alla Holly Goliathly di Audrey Hepburn più che a quella letteraria di Truman Capote a cui si allude frequentemente durante la narrazione, tuttavia il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce, fortunatamente per chi ha bisogno del sentimento per vivere, innamorati, scrittori, poeti o persone qualunque che siano.
Dopo il polemico E' solo una storia d'amore, c'era da aspettarsi un cambio di passo, quasi impercettibile eppure importante, avvenuto in Un imprevisto chiamato amore, che sembra riportare la scrittura dell'autrice ai fasti delle origini, confermando il talento di una scrittrice ormai di riferimento nel campo del chick-lit italiano.
Fa bene a essere diffidente verso gli eroi romantici letterari. Non me ne viene in mente uno che sia davvero degno di qualcosa.

Commenti

  1. ciao cecilia, ho finito di leggere questo libro nel weekend. mi è piaciuto ma in tutta onestà ho preferito quello precedente. comunque sia leggere la premoli è sempre estremamente piacevole e non vedo l'ora di leggere il suo libro su Norman ed Alex che a quanto pare sembra procedere bene :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A me è piaciuto più questo, invece. Eh sì, Alex e Norman a quanto pare si faranno attendere ancora un po'. Incrociamo le dita :)

      Elimina

Posta un commento

I commenti sono fondamentali per lo scambio di opinioni e la crescita culturale di ogni persona che passa da questa Sala; dunque, se vorrai lasciarne uno, saremo ben felici di sapere quale sia il tuo pensiero :)

Grazie.