Recensione " Le due metà del mondo" di Marta Morotti + Speaker's Corner con l'autrice.

Titolo: Le due metà del mondo
Autrice: Marta Morotti
Pagine: 235
Prezzo di copertina: 12,90 euro
Editore: Harlequin Mondadori

Sinossi:
Maria ha diciannove anni, vive a Torino e ha appena finito gli esami di maturità. Vorrebbe fare la psicologa ma è destinata invece, alla fine dell'estate, ad entrare in fabbrica, come suo padre. Maria si è costruita un mondo tutto suo, curato in ogni minimo particolare, un mondo che le garantisce un'apparente sicurezza, che di fatto non possiede. Una parte della sua vita è come chiusa in una scatola e ciò che le serve veramente è una chiave che le permetta di aprire quella scatola e di far uscire ciò che la sua mente e il suo cuore rifiutano di accettare. Arriva un momento infatti, in cui, costretta a lasciare l'ambiente protetto in cui è cresciuta, comincia a sentirsi attratta da un'esistenza fatta di cose normali, concrete, che le offre la possibilità di sciogliere le catene alle quali ormai è abituata da troppo tempo. Ma come lasciarsi andare a una nuova vita e smettere di combattere? L'ombra di un fratello ingombrante e di un padre assente continuano a trattenerla in una prigione in apparenza dorata, fino a quando, inaspettatamente Maria dovrà fare i conti con sentimenti nuovi che cambieranno la sua vita per sempre.






Questa volta non volevo romanzi d'amore. Non avevo più voglia di leggere di quelle vite perfette... Avevo voglia di qualcosa che parlasse di cose vere. Comincio così, da una citazione io che, se proprio devo, le metto sempre alla fine a mo' di conclusione. Amo le citazioni; non per le belle parole poetiche ma perché quelle che mi colpiscono dicono un po' di me, ci ritrovo dentro un pezzettino della mia storia. 
Infarcivo i temi di citazioni, esprimevano al meglio il concetto che avrei voluto esternare in quel momento. Ecco, in questo periodo ho percepito chiaramente il bisogno di realismo come mezzo per vivere - non sopravvivere - pienamente distaccandomi da qualsiasi finzione, anche e soprattutto quella letteraria. Romantica fino al midollo, innamorata dell'amore lo sarò finché campo, credo, nonostante spesso lo nasconda, per legittima difesa, dietro una muraglia d'ironia tendente al sarcasmo, altra caratteristica che ogni buona Janeite dovrebbe essere portata ad apprezzare.
Ma, in tutto questo, non ho ancora detto una parola circa Maria e le due metà del suo mondo.
Maria ed io ci assomigliamo molto: entrambe fresche di maturità, entrambe d'origine siciliana, scure di capelli, amanti di mondi fantastici, romanzi e drammi pateticamente televisivi; tra di noi però esiste una distanza incolmabile non solo per via dei chilometri che separano la Sicilia da Torino ma anche dall'accettazione del rovescio della medaglia.
A questo punto tuttavia mi sembra doveroso ritrarmi in buon ordine e lasciare siano le parole dell'autrice, attraverso mamma Lucia, a narrare ciò che ha reso Maria e la normalità  binari apparentemente paralleli, dividendo il mondo in due metà distinte, destinate a non incontrarsi se non nell'anello contorto ed imprescindibile del perdono della vita.
Marta Morotti, esordiente eppure già palesemente esperta delle dinamiche che sanno incastrare perfettamente gli ingranaggi di personaggi, colpi di scena ed azione drammatica che danno vita all'arte della tragedia e della tragedia fanno la vita , con il conseguente fine catartico ad essa ascrivibile, riesce a descrivere minuziosamente una storia normale di ordinaria follia. E sono folle pure io, ad assegnare quasi il massimo con un'emozione inespressa che rende il mio cuore quasi leggero, ma a volte le cose bisogna farle 'de core proprio, contano di più. Nel caso non foste d'accordo, non dite quindi che non vi avevo avvisati, eh! The show must go on.




No, non è finita. Pensavate di esservi liberati di me dopo la sviolinata? Beh, avete fatto male i vostri conti. Perché Marta ha deciso di rispondere a qualche domanda circa Le due metà del mondo. Quindi oggi dovrete sorbirvi potrete approfittare di una nuova puntata di Speaker's Corner.


Intervista a Marta Morotti


autrice de "Le due metà del mondo"







- Buongiorno Marta, grazie per aver accettato di essere nostra ospite oggi!

 Buongiorno, grazie a te!

-Chi è Marta Morotti?

Sono una ragazza normalissima e amo definirmi semplice. Mi piace la vita tranquilla della campagna, in cui abito. Mi piace passare il mio tempo, oltre che a scrivere, leggere e studiare, con le persone che amo. Con la mia famiglia, il mio fidanzato e gli amici di una vita. Ho imparato a non rincorrere la vita, come mi capita spesso di veder fare a molti miei coetanei, ma cerco di farmici avvolgere e, a volte, travolgere. Ho valori semplici, antichi, che mi sono stati trasmessi dai miei genitori: la famiglia prima di tutto, poi il rispetto per gli altri, l’onestà, la verità e l’educazione, sempre. Mi arrabbio molto quando mi sento presa in giro o tradita da persone di cui mi fido, non concepisco la maleducazione gratuita e non sopporto i bugiardi. Non so usare bene i social network, ma mi sto facendo insegnare da mia madre, molto più avanti di me. La mia estate ideale è in montagna, tra passeggiate, aria buona, buon cibo e buon vino. Ma quest’anno andrò al mare.

- E’ presente una componente autobiografica nel romanzo?
Assolutamente no. Nulla di ciò che racconto nel mio romanzo appartiene alla mia vita. Ho dato libero sfogo all’immaginazione. 

- Hai affidato la narrazione a due donne, madre e figlia Maria e Lucia, impostandola quasi ad “incastro”; il punto di svolta che fa da spartiacque mi ha ricordato i colpi di scena spesso visibili nei film. Tutto ciò ha a che fare con la tua formazione cinematografica?

Sicuramente sì. Amo moltissimo il cinema, per questo nella laurea triennale ho deciso di approfondire quest’arte. Anche alla Scuola Holden ho studiato scrittura cinematografica, parallelamente a scrittura creativa. Questo probabilmente mi ha portata a concepire le scene del mio romanzo in maniera visiva. Nella mia mente ho i luoghi, i personaggi, le luci e tutto il resto, nel minimo dettaglio.

- Nel libro ricorre spesso l’ opposizione tra follia e normalità; Maria vuole diventare una psicologa per aiutare i cosiddetti folli ma lei stessa sente di non essere completamente normale. Vuoi spiegarci meglio questa antinomia?
Maria vede la figura dello psicologo come una sorta di salvatore (non a caso è il nome del suo migliore amico che la ascolta e le dà i migliori consigli), perché vede in lui quella possibilità che la sua famiglia si è preclusa. Lei vorrebbe poter dare questa possibilità agli altri. Nel suo essere fuori dall’ordinario, Maria è consapevole, anche se lo nega a se stessa. Per questo si sviluppa nel racconto quella che può sembrare un’antinomia.

-Sei nata e cresciuta a Varese ma i luoghi del romanzo sono due città differenti, lontanissime tra loro, Agrigento e Torino. Quali sono i motivi che ti hanno portata a sceglierli come ambientazione del romanzo?
Quando ho scritto il romanzo vivevo a Torino e la città mi ha ispirata. Agrigento, invece, è un posto che ho amato visitare e che mi sono fatta raccontare dagli abitanti del luogo. E’ una città magica e ho voluto metterla nel libro.

-La triste vicenda della famiglia Russo ricorda le tragedie quotidiane che affollano i telegiornali. Ti sei ispirata a fatti realmente accaduti?

No, assolutamente. E’ stato solo frutto di fantasia.

- Ultima, ormai classica, domanda: progetti futuri legati alla scrittura e non?


Ho un progetto legato alla scrittura. Ho in mente un secondo romanzo e penso che a breve mi metterò a lavorare. Per quanto riguarda il resto, chi lo sa!

In attesa di ritrovarti in libreria, ti ringraziamo per la tua disponibilità ed il tuo romanzo, Marta, e ti auguriamo ogni bene per la tua carriera.

A tutti gli altri, grazie per essere passati di qui. Restate connessi perché domani ci sarà una sorpresa in merito.

Cecilia

Commenti

  1. Mi ispira parecchio e l'edizione HM la trovo davvero bella. E' già sul comodino ^^

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  2. Non mi ispirava, ma penso proprio mi fiderò di te. ;)

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    1. Grazie. Allora mi auguro la tua fiducia si riveli essere ben riposta :)

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  3. Mi piacerebbe molto leggerlo, Cecilia! Ho appena visto il Giveaway sul tuo blog, penso che ne approfitterò! Un abbraccio <3

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