Recensione: "Due Madri" di Ugo Barbàra

Titolo: Due Madri
Autore: Ugo Barbàra
Pagine: 290
Prezzo di copertina: 16 euro
Prezzo ebook: 9,99 euro
Editore: Frassinelli

Sinossi:
Certe storie non hanno un solo passato, né un solo presente. Certe storie si intrecciano continuamente, e scambiano chi le vive come se conoscessero i fili che compongono il tempo uno a uno. Certe storie non ammettono distanza e continuano a pulsare nel caldo e nel freddo, aspettando il destino. Il nuovo romanzo di Ugo Barbàra è un intreccio di passioni dolci e terribili, di amori senza speranza e di sogni senza pace che attraversano il tempo e lo spazio, come solo le grandi passioni riescono a fare. Attraverso una scrittura discreta e delicata come un sussurro ma forte, ritmata e incisiva come un tamburo di guerra, il racconto di come certi fiori resistano alla neve. E di come donne e uomini sopravvivano al silenzio e all'infamia della Storia, per restare umani.

Arrivato di soppiatto, inaspettato, con un quadro di Modigliani per copertina ed un commento di un altro autore per sinossi, il nuovo romanzo di Ugo Barbàra aveva tutte le carte in regola per NON piacermi. Eppure la ferrea volontà di due donne legate da un filo sottile tessuto da un amore perduto, il sapore della fuga e la devozione verso i propri figli mi hanno fatto cambiare idea.
Stella vive in un piccolo paesino di montagna durante la Seconda Guerra Mondiale, il marito sul fronte russo probabilmente morto, un figlio piccolo da crescere, orde di partigiani da tenere a bada e un abito a fiori a memoria dei momenti felici non del tutto andati, forse.
Olga è un'operaia, moglie e madre appagata finché il mondo non le cade addosso agli albori di un nuovo giorno qualunque, quando Miguel, membro del movimento antifascista che si batte per la liberazione dell'Argentina martoriata dalla dittatura di Videla, non fa più ritorno a casa; così scappare con l'aiuto di un'organizzazione che ricorda la Ferrovia Sotterranea è l'unica soluzione, per non rischiare di ingrossare le fila dei desaparecidos, uomini e donne partiti con un biglietto solo andata e mai più tornati. Per la famiglia di Miguel ci sono dunque nuovi posti da visitare, persone da incontrare e la malinconia da scacciare. Anche Stella ha qualcosa di cui liberarsi, un peccato inconfessabile portato a galla da una foto sulla mensola; dovrebbe lasciarlo tra la neve e i sassi, come tanti anni addietro.
Capitoli brevi narrati con uno stile coinvolgente che sa dosare bene cambi di registro, di narratore e una prosa vivida ma al tempo stesso delicata costituiscono un'opera che riesce a mostrare il lato universale dell'amore, che sia per sé stessi, per altri o per la Storia, e un mondo che scorre velocemente ma non abbastanza da impedire che ogni cosa ritorni: la gioia di un bambino, i ricordi di un anziano, il passato indimenticato di una madre. Anzi no, due.



Risultati immagini per ugo barbaraUgo Barbàra ha 45 anni e vive a Roma, dove è vicecaporedattore dell'Agenzia Giornalistica Italia. Ha pubblicato con la casa editrice Piemme i romanzi Desidero informarla che le abbiamo trovato un cuoreLa notte dei sospettiIl corruttore, finalista al Premio Scerbanenco,In terra consacrata, ispirato alla scomparsa di Emanuela Orlandi, candidato al Premio Strega 2009, vincitore del Premio Alziator e finalista al Premio Scerbanenco, e Le mani sugli occhi. Il racconto L'Avaro è stato pubblicato nell'antologia Seven, curata per Piemme da Gian Franco Orsi. Scrive progetti e sceneggiature per il cinema ed è autore del film sulla strage di via D'Amelio Gli angeli di Borsellino. Insegna scrittura creativa all'Università La Sapienza e a Roma Tre.
www.ugobarbara.it


Commenti

  1. Questo pure ispirava moltissimo.
    Ma possibile mai che della Frassinelli - da quando si è "rinnovata" - in casa non ho niente?

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    1. Conosciuta principalmente per "Storia di una ladra di libri" che non ho letto, devo la riscoperta della casa editrice e di questo romanzo in particolare alla gentilezza dell'ufficio stampa che me l'ha mandato a sorpresa. Gradita questa volta :)

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