Recensione: "Se chiudo gli occhi" di Simona Sparaco

Titolo: Se chiudo gli occhi
Autrice: Simona Sparaco
Pagine: 272
Prezzo di copertina: 16 euro
Prezzo ebook: 9,99 euro
Editore: Giunti

Sinossi:
Viola nella vita ha imparato molto bene una cosa: a nascondersi. Abiti di una taglia sempre troppo grande, un lavoro che non le dà alcuna soddisfazione e ben lontano dalle sue passioni di bambina, un bravo ragazzo come marito, con cui però, forse, l'amore non c'è mai stato. Poi un giorno, mentre sta sviluppando rullini di gente infelice al centro commerciale, si fa largo tra la folla un uomo alto e dinoccolato, ancora bello nonostante l'età: è suo padre, l'artista famoso, l'irregolare, l'eterno bambino. È tornato, è venuto a cercarla per proporle un viaggio nelle Marche, la loro terra d'origine, e per dirle una cosa molto importante. Ma come fidarsi un'altra volta dell'uomo che l'ha abbandonata? Come credere di nuovo a una delle sue funamboliche storie? La tentazione è troppo forte e Viola accetta. Un segreto custodito per anni condurrà padre e figlia alle pendici dei Sibillini dove Viola sarà travolta da una nuova forza e una nuova luce, proprio come il cielo di quei posti. È un viaggio magico se il prezzo della felicità è abbandonarsi con gli occhi chiusi al potere della vita e all'amore che è pronto ad accoglierci.



Mai dire mai. Più lo ripeto, meno mi sembra vero, nonostante tutto. E' il proverbio di chi riesce a mettersi in discussione, al di là di ogni cosa. Viola credeva di non doverlo più fare dopo la vita che si era scelta: un marito rispondente al modello del tipico padre di famiglia, pacato, rassicurante, una bambina piccola, un lavoro precario in uno studio fotografico. Il destino, invece, nelle vesti di un padre fattosi vivo improvvisamente dopo anni, ha deciso diversamente. Quell'uomo ingrigito e trasandato le propone un viaggio, un ritorno alle radici per farsi perdonare una lunga assenza, un matrimonio finito forse mai iniziato davvero, il disfacimento di un legame, quello tra un padre ed una figlia, tra i più forti e duraturi che esistano; probabilmente proprio per cercare di comprendere come tutto questo sia stato possibile, Viola trova il coraggio di incamminarsi verso Montemonaco, di andare tra i Monti Sibillini culla delle legende che hanno popolato le fiabe della buonanotte di un'infanzia terminata precocemente.
Parafrasando D'Annunzio, la strada per raggiungere la meta è essa stessa la meta e le ore in auto prestano il fianco all'inevitabile riaffiorare di rancori mai sopiti e alla narrazione di una versione inedita della storia di Oliviero De Angeli, un mito, un padre, mai ascoltata prima; le Marche, terra florida ma, talvolta, restìa ad aprirsi, fanno da scenario misterioso e sonnacchioso quanto basta ad un ritrovamento insperato, che capovolge la prospettiva e permette il completamento del puzzle con ogni tassello al posto giusto.
Simona Sparaco è recentemente tornata in libreria tuttavia, sebbene avessi espresso propositi di segno differente, il destino burlone di cui sopra ha voluto che la scoprissi così, tramite una statua di sale bisognosa di qualche rifinitura ulteriore per far emergere in superficie il potenziale grezzo, rimasto parzialmente inespresso; due mani vicine a toccarsi, occhi chiusi che non vedono ed una tiepida comunanza tra loro, tra noi, tra noi e loro che non è abbastanza ma, al tempo stesso, invita ad essere di più. E' ancora possibile aprirli, gli occhi.

Commenti

  1. Tra i suoi, è quello che meno m'ispira.
    L'ultimo, come saprai, mi ha sorpreso molto, essendo stato il mio primo approccio alle storie della Sparaco. Il protagonista maschile, Giacomo, è molto me.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Equazione di un amore è già sul Kindle, in attesa del proprio momento. Questo, come avrai intuito, ha i suoi pregi ed i suoi difetti e, dicono, sia il meno riuscito della Sparaco. Vedrò di rifarmi prossimamente.

      Elimina
  2. Mio figlio, l'ultima volta che ha visto suo padre aveva un anno, oggi ne ha 15...ho molto timore che un giorno busserà alla nostra porta...non ho idea di che uomo sia diventato, della reazione di mio figlio e dell'influenza che questo avrà su di lui. Bella recensione Ceci, un libro che senza dubbio devo leggere, forse mi aiuterà a "rilassarmi"

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non so se parlare di relax sia corretto in relazione a questo libro, io l'ho trovato tutto fuorché questo ma, come dico sempre, nella vita è tutta questione di prospettiva. Un abbraccio! :)

      Elimina

Posta un commento

I commenti sono fondamentali per lo scambio di opinioni e la crescita culturale di ogni persona che passa da questa Sala; dunque, se vorrai lasciarne uno, saremo ben felici di sapere quale sia il tuo pensiero :)

Grazie.