Recensione: "L'importanza di chiamarti amore" di Anna Premoli

Buongiorno e buona Festa della Repubblica, ovunque e con chiunque voi siate.
Per un po' di leggerezza, vi lascio le mie impressioni sulla nuova fatica di Anna Premoli.
Buona giornata!
Cecilia


Titolo: L'importanza di chiamarti
Autrice: Anna Premoli
Pagine: 315
Prezzo di copertina: 9,90 euro
Prezzo ebook: 4,99 euro
Editore: Newton Compton

Sinossi:
Giada è consapevole di essere una ragazza dal carattere tutt'altro che facile, quindi non si stupisce affatto di trovarsi in una fase della propria vita nella quale non va d'accordo con nessuno: con il suo ragazzo storico la situazione è appesa a un filo e del rapporto con i genitori è meglio non parlare. Ma Giada ha un obiettivo ben preciso: laurearsi con il massimo dei voti il prima possibile. Il resto può passare in secondo piano. O almeno così crede, finché lo stage presso una prestigiosa società di consulenza milanese non la mette di fronte a quello che per lei è sempre stato il prototipo dei ragazzi da evitare come la peste: Ariberto Castelli, fiero rappresentante del partito delle camicie su misura e dei pullover firmati. E tra loro c'è un precedente che potrebbe crearle qualche grattacapo, con conseguenze che non aveva assolutamente messo in agenda...







I libri di Anna Premoli sono, ormai, un guilty pleausure nei momenti critici e, data la proficuità con cui arrivano in libreria, c'è da sperare di averne uno nuovo a portata di mano nel momento del bisogno, tenendo sempre presente di prenderci per ciò che sono, chick lit al limite del new adult, con protagonisti ed intrecci tipici, simil stereotipati. Con la Kinsella lasciata in panchina dopo le ultime performance deludenti da cui sembra essere scomparsa ogni traccia di brio per lasciare interamente spazio al becero trash, Vani arrivata ed andata via troppo presto e la Gazzola in clamoroso ritardo sul consueto appuntamento d'inizio anno, mancanza di cui però potrebbe essere perdonata a breve, Anna Premoli rappresenta più o meno uno dei punti di riferimento del genere rimasti. Dopo il tour statunitense alla volta di New York ed Heber Springs che l'ha vista al meglio con due eroine tutto pepe, la parentesi italiana sembra  aver fatto perdere smalto alla vivacità di stile e personaggi di uno dei casi editoriali più celebri degli ultimi anni, vincitrice perfino del Premio Bancarella. Se Lavinia e Sebastiano avevano dimostrato che l'amore non è una cosa semplice, specie in assenza di chimica in una delle coppie meno affiatate di sempre, Giada e Ariberto provano l'opposto, cioè che l'importanza di chiamarsi amore sta oltre la pura attrazione fisica tra due soggetti che sembrano arrivarci dopo molte pagine, abbastanza da far pensare d'aver sbagliato romanzo.
Sarà stata l'aria di un ambito economico della società di consulenza finanziaria dove i due si sono ritrovati a collaborare da stagisti oppure quello del campus Bocconiano a non rendermi particolarmente affine alla ragazza pseudoalternativa primadonna accanto ad un prototipo maschile troppo perfetto perfino per un romance, non appagando le aspettative di cui il romanzo precedente aveva posto le basi a formazione di un cross over non riuscito pienamente.
Tuttavia, riconoscendo la gentilezza, la disponibilità e l'onesta intellettuale dell'autrice, che ha più volte affermato di considerare la scrittura di commedia sentimentale un divertissement anti stress, si guarda alla prossima fatica prevista per il prossimo autunno, giusto in tempo per l'inizio di un altro autunno di grandi speranze.

Commenti

  1. Libro in lista visto che come sai il precedente mi era piaciuto molto e non posso non sapere cosa ne sarà di Giada.

    Invece questa notte ho finito Non è la fine del mondo e mi è piaciuto davvero tanto tanto. :)
    Buona festa della repubblica

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    1. Questi due ultimi non mi hanno entusiasmata molto Chicca, ma se a te Lavinia e Seb avevano fatto simpatia, probabilmente hai buone speranze anche con Giada e Ariberto.
      Quello della Gazzola conto di finirlo presto e, pur essendo differente dalla saga di Alice, sta piacendo molto anche a me. :)

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  2. La Premoli non mi attira molto come autrice, nonostante non ho mai letto niente di suo! Non so perché, ma forse non è ancora arrivato il momento giusto :)

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  3. Io credo che il mio momento per la Premoli non arriverà mai. Ho provato la Bramati (o Bramatti non ricordo) e mi ha fatto sorridere, ma alla fin fine per quanto riguarda questo tipo di libri mi basta la Bertola che per me è la più brava. Il libro della Gazzola che stai leggendo l'ho divorato in un giorno e l'ho trovato gradevolissimo. Però come la Bertola c'è solo la Bertola!
    un caro saluto da Lea

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    1. La Bertola mi ha sempre incuriosita ma non ho mai letto nulla di suo. Avevo adocchiato Romanzo Rosa ma le recensioni negative ovunque mi ha hanno fatta desistere.
      Consigli? :)

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    2. Apirapolvere di stelle che è il primo, ma anche Biscotti e sospetti dove compare "l'ape dell'amore". Veramente carini e ironici, romantici a tratti, senza mai essere melensi.
      ciaooooo

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