Recensione: "Crepuscolo" di Kent Haruf

Titolo: Crepuscolo
Autore: Kent Haruf
Pagine: 315
Prezzo di copertina: 18 euro
Prezzo ebook: 8,99 euro
Editore: NN editore

Sinossi:
Alcuni protagonisti di Canto della pianura ritornano, come i fratelli McPheron che, ormai invecchiati, stanno imparando a vivere senza Victoria Roubideaux, la madre single che avevano preso ad abitare con loro e che ora ha lasciato il ranch per iniziare il college. Ma si affacciano sulla scena anche volti nuovi, come quello di un ragazzo solitario che si prende cura stoicamente di suo nonno. Dietro esistenze apparentemente banali, ritroviamo la maestria di Haruf nel rendere universali i temi della solitudine e della sofferenza. Attraverso vite che si intersecano, Crepuscolo ci svela il lato più profondo degli esseri umani: la loro fragilità e resistenza, il loro egoismo e la bontà, e la loro capacità di costruire legami solidi e intimi, oltre la famiglia.



Avevo paura di tonare ad Holt, non mi sentivo pronta a dire addio; poi, la certezza che sarebbe stato un arrivederci mi ha dato la spinta necessaria ad affrontare un viaggio di ritorno atteso, destinazione Colorado. 
Giunta, la prima volta, giusto in tempo per assistere al lento, inesorabile, canto del cigno di Dad Lewis, ai dubbi di una comunità chiusa e diffidente di fronte alla buona novella misericordiosa predicata da un pastore progressista, mi ci sono stranamente ritrovata, nel non luogo rappresentante l'archetipo della provincia. E se il Canto mi aveva stranìta, narrando di gente, luoghi e tempi mutati, meno recenti, l'ultimo volume della Trilogia slegata mi ha messa a mio agio come raramente, nella vita e nella letteratura, m'è capitato d'essere: colpita, sorpresa sì, rattristata e rallegrata in egual misura.
La fattoria McPheron, Main Street e le case dopo la ferrovia, tutto era nello stesso identico posto eppure ogni cosa era mutata negli abitanti; vecchi amici si accompagnavano a nuovi amori, facce appena conosciute cercavano di rimanere in piedi, insieme, anelando una stabilità o, talvolta, una carezza mancate. Tutto al proprio posto e niente in ordine, insomma.
Crepuscolo, che mi immaginavo pieno di toni cupi e malinconici come il sole che cala nel mare, riprende le tonalità vivide, brillanti, di un tramonto arancio rosato e le trasforma in schizzi e bozzetti brulicanti di vita su tela. 
 DJ Kephart, Mary ed il marito, Rose Tyler sono figure che  rappresentano le prospettive differenti date dalle diverse età della vita, in un ritratto fedele, ben riuscito, venuto fuori da una saga composta da romanzi corali narranti di un microcosmo assolutamente credibile e meraviglioso nella sua imperfezione.
Per aver descritto la Pianura in maniera mirabile ma sobria, incredibilmente vera, grazie Kent Haruf: il Suo Canto, al Crepuscolo, è stata una vera Benedizione.

Commenti

  1. Buongiorno Cecilia, ma che succede, torno dalle vacanze e il blog è rivoluzionato! Mi piace tutto questo bianco, è fresco. Ma passiamo al libro, avevo letto il tuo parere riguardo al libro precedente e già ricordo. Non sembra il mio genere, ma da come ne parli dev'essere magnifico. Ogni tanto, quando vedo in giro i libri di questo autore, mi vieni in mente. A presto :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Baba, come sempre carinissima.
      Se me lo avessero consigliato, sarei stata del tuo stesso parere: anni '60 in Usa e paesini di provincia non sono affatto un'accoppiata vincente per quanto mi riguarda, ma Haruf è un'altra cosa. Ha uno stile essenziale e per questo così profondo, i personaggi sono talmente ben caratterizzati, veri che non puoi non entrare in sintonia con tutto l'insieme. Lo consiglio a tutti. A presto!

      Elimina
  2. Ciao Cecilia,
    dopo Benedizione e Canto della Pianura non ho alcun dubbio sul tipo di romanzo che troverò. Mi fido e aspetto solo il momento giusto, che penso arriverà molto presto.
    un caro saluto da Lea

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti piacerà, Lea, forse meno di Canto ma più di Benedizione che, come sai, resta il mio preferito. Ci teniamo aggiornate ;)

      Elimina
  3. Ho appena ricevuto in regalo il primo e, dopo le bellissime recensioni lette, non vedo l'ora di potermi fare un'opinione mia!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Benedizione o Canto della Pianura? Meritano entrambi, quindi comunque buona lettura Virginia :)

      Elimina
  4. Questa trilogia è nella mia wishlist!!!
    Il tuo blog mi piace molto quindi ti ho nominata per il Liebster Award, se passi sul mio blog troverai tutte le indicazioni :)

    RispondiElimina
  5. Bellissima recensione complimenti anche per il blog, mi sono aggiunta ai tuoi lettori fissi :*

    RispondiElimina
  6. Ceci *_* meraviglia...ho voglia di Holt... dovrò rivedere la tbr di ottobre...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A Novembre esce l'ultimissimo quindi non sarà nemmeno l'ultimo. Dai! ;)

      Elimina

Posta un commento

I commenti sono fondamentali per lo scambio di opinioni e la crescita culturale di ogni persona che passa da questa Sala; dunque, se vorrai lasciarne uno, saremo ben felici di sapere quale sia il tuo pensiero :)

Grazie.