Il post: "Il circolo delle ingrate" di Elizabeth von Arnim

Il circolo delle ingrate
Elizabeth von Arnim
€17,50, 393 pp.
Bollati Beringhieri


Ho fatto la conoscenza letteraria di Elizabeth Von Armin lo scorso anno, proprio di questi tempi, raggiungendo le quattro protagoniste del suo famoso Incantevole Aprile al castello di Portofino; quell'Aprile tanto incantevole non mi era poi parso, da lì la decisione di non approfondire ulteriormente a breve la bibliografia dell'autrice cosmopolita. Tale è stata la situazione  sino a qualche mese fa quando, imbattutami nell'opera prima di Carmela Giustiniani a cui dedicherò un post fra non molto, sono rimasta folgorata dall'incipit de Il circolo delle ingrate, appartenente agli scritti giovanili della contessa; ho quindi capito che il momento per un secondo approccio era arrivato.
Anna Estcourt è una venticinquenne anglo - tedesca, orfana e svampita che vive insieme al fratello, filosofo alquanto naif, e alla cognata benestante che di concretezza e senso delle comuni convenienze è invece provvista in abbondanza; proprio per sfuggire alle soffocanti pretese di Susie, che vorrebbe vederla sistemata con un partito rispettabile, Anna decide di accettare l'inaspettata eredità di un burbero zio tedesco, per poter dar seguito ai propri sogni di indipendenza e, fulcro del romanzo, consentire ad altre donne di beneficiare della stessa condizione. Ciò darà luogo ad una serie di fraintendimenti che, uniti all'indole ingenua della protagonista e alla penna ferocemente umoristica, lievemente autobiografica, di Mary Annette Beauchamp, regalerà a chi legge momenti piacevolissimi, alternando sagace ironia a spunti di riflessione circa la condizione femminile dell'epoca.
Uniche pecche riscontrate sono un finale frettoloso e malinconico, disomogeneo rispetto al preponderante brio della narrazione ed una traduzione che lascia troppe espressioni del testo in lingua tedesca, certamente così in originale che, purtroppo, non permettono a coloro che si trovano sprovvisti anche solo dei rudimenti della lingua, di cogliere perfettamente il senso di battute e giochi di parole vari alla base di diverse schermaglie verbali tra i protagonisti.
Promosso dunque, seppur non a pieni voti, è Il circolo delle ingrate che si è rivelato essere il libro giusto al momento giusto.
Più tardi ripensò a quelle lacrime così infantili, e a tutto ciò che era accaduto prima, come all'ultima parte di un lungo sonno; un sonno disturbato da sogni sciocchi e inquietanti, ma in definitiva niente più che sogni. Si destò il giorno dopo e rimase completamente sveglia per tutto il resto della vita.

Commenti

  1. Non penso faccia al caso mio, ma sempre viva ai libri giusti nel momento giusto!

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  2. La pensiamo allo stesso modo. Proprio un peccato per quel finale, ma nella prima parte mi sono proprio divertita. Che donna doveva essere la Von Arnim!
    Lea

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