Recensione: "Il tempo dell'attesa - La saga dei Cazalet Vol. II" di Elizabeth Jane Howard

Titolo: Il tempo dell'attesa
Autrice: Elizabeth Jane Howard
Pagine: 638
Prezzo di copertina: 18,50 euro
Prezzo ebook: 12,99 euro
Editore: Fazi

Sinossi:
È il settembre del 1939, le calde giornate scandite da scorribande e lauti pasti in famiglia sono finite e l’ombra della guerra è sopraggiunta a addensare nubi sulle vite dei Cazalet. A Home Place, le finestre sono oscurate e il cibo inizia a scarseggiare, in lontananza si sentono gli spari e il cielo non è mai vuoto, nemmeno quando c’è il sole. Ognuno cerca di allontanare i cattivi pensieri, ma quando cala il silenzio è difficile non farsi sopraffare dalle proprie paure. A riprendere le fila del racconto sono le tre ragazze: Louise insegue il sogno della recitazione a Londra, dove sperimenta uno stile di vita tutto nuovo, in cui le rigide regole dei Cazalet lasciano spazio al primo paio di pantaloni, alle prime esperienze amorose, a incontri interessanti ma anche a una spiacevole sorpresa. Clary sogna qualcuno di cui innamorarsi e si cimenta nella scrittura con una serie di toccanti lettere al padre partito per la guerra, fino all’arrivo di una telefonata che la lascerà sconvolta. E infine Polly, ancora in cerca della sua vocazione, risente dell’inevitabile conflitto adolescenziale con la madre e, più di tutti, soffre la reclusione domestica e teme il futuro, troppo giovane e troppo vecchia per qualsiasi cosa. Tutte e tre aspettano con ansia di poter diventare grandi e fremono per la conquista della propria libertà. Insieme a loro, fra tradimenti, segreti, nascite e lutti inaspettati, l’intera famiglia vive in un clima di sospensione mentre attende che la vita torni a essere quella di prima, in quest’indimenticabile ritratto dell’Inghilterra di quegli anni. E ormai è difficile abbandonarli, questi personaggi: con loro sorridiamo, ci emozioniamo e ci commuoviamo nel nuovo appassionante capitolo della saga dei Cazalet.



Il tempo dell'attesa, un'espressione che, a rileggerla, sembra attuale e applicabile ad ogni aspetto del vivere comune. Quanto tempo, infatti,- anni, mesi, ore, minuti, secondi - trascorriamo in attesa, senza nemmeno accorgercene, a rincorrere una mancanza. I Cazalet ed io ci siamo incontrati in questo modo: il libro giusto al momento giusto; dopo un primo, folgorante, ammaliante e al tempo stesso rassicurante approccio, ho continuato a seguire le loro vicende scoprendo di non poter farne a meno. Questa famiglia alto-borghese descritta tanto minuziosamente da far intuire una vago nesso con la vicenda personale dellla Howard, ha rappresentato - e, probabilmente, continuerà a farlo - una fonte sgorgante tenacia, solidarietà e conforto davanti ai mille dubbi derivanti dalla quotidianità.
Quell'ombra insinuatasi negli anni della leggerezza seguenti al primo conflitto mondiale si è, nel frattempo, trasformata in una minaccia concreta in relazione alla quale tutti i membri della famiglia dovranno rivedere le proprie priorità, relazionandosi ad essa ognuno a suo modo; mentre gli adulti sono impegnati a non addolorarsi, a coltivare l'indifferenza reciproca perdendosi dietro chimere, a fraintendersi sulla base di un non detto maggiormente difficile da nascondere con l'andare del tempo, gli adolescenti ed i bambini di casa, quelli usciti dalla nursery s'intende, sono costretti a crescere in fretta per conquistarsi un posto nel mondo, a debuttare sul palcoscenico dell'esistenza da calcare insieme a comprimari esperti, riuscendo a brillare di luce propria. 
Sono Polly, Louise, Clary, Lydia e Neville i giovani rampolli di casa a cui mi sono affezionata; loro, che si aggrappano a talenti reali o presunti, aspirazioni, sogni nel cassetto pur di non rimanere impigliati nelle maglie strette della Storia che dimentica chi non riesce a farsi ricordare nella versione dei vincitori ché, in fondo, se ti interessano le cose non ha importanza se sei bravo a farle oppure no. Uccellini maldestri provano a spiccare il volo contemporaneamente ad altri, più navigati, apparentemente dispersi sulla rotta lontana da Home Place.
Vecchi amici e nuovi amori fanno la propria comparsa, apportando il proprio contributo alla credibile armonia, nonostante la tristezza degli eventi storici narrati, regnante in un romanzo corale, saga familiare che conferma la propria validità, aggiungendo un importante tassello a quelli già noti, prospettando intriganti scenari futuri per il corso dei capitoli successivi della pentagogia, firmata da una delle più brillanti penne femminili del Novecento.
Si dice sempre che è bellissimo essere giovani, ma io temo che molta gente abbia dimenticato come sia realmente. [...]La tragedia non è questione di sfortuna. La tragedia è quando non si prendono in considerazione tutti gli aspetti di un problema, di solito l'indole della persona.
[...]Credimi, i sentimenti possono essere molto brutti ma non puoi dire che non sono niente. Che ti piaccia o no, tu puoi pensare,provare emozioni e scegliere. E lo fai continuamente.

Commenti

  1. Ciao Cecilia,
    mi intriga il concetto di perdere tempo rincorrendo una mancanza. Recensione molto bella. Devo leggere il secondo e il terzo capitolo di questa saga prima che esca il quarto, continuo a ripetermelo e non mi decido. Motivo di tanto indecisione è la meravigliosa pila di libri che mi aspettano. Le otto montagne, Caffè amaro, Molto forte, incredibilmente vicino ecc. Come dire: il naufragar mi è dolce in questo mare.
    Un caro saluto da Lea

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    1. Ciao Lea, grazie! Anch'io ho una pila di libri che mi aspetta, motivo per cui, a parte la lunga attesa fino ad Aprile, metterò da parte i Cazalet, riservandomi Confusione per un periodo vicino all'uscita del quarto volume. Ho scelto, per motivi vari, "Le otto montagne" come prima lettura dell'anno nuovo e, al momento, non posso dirne male; ti tengo aggiornata e buone, dolci, letture ;)

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  2. Ciao Cecilia! Ho letto i primi due volumi e devo dirti che il secondo è ancora più bello! Devo decidermi a leggere Confusione e poi in primavera uscirà il quarto! Una bella saga familiare!

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    1. Infatti non so quale io abbia amato di più, se "Gli anni della leggerezza" o "Il tempo dell'attesa"; nel dubbio, fino alla lettura di "Confusione" e dei prossimi capitoli della saga, scelgo entrambi. Ciao!

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  3. Amo tutti i romanzi pubblicati dalla Fazi editore e questi scritti da Elizabeth Jane Howard mi tentano da un po', l'unica cosa che mi frena? Il prezzo! Purtroppo sono davvero dispendiosi, ma pian piano tra un regalo e l'altro saranno miei.

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    1. Eh sì, Annamaria, ma ti assicuro che i Cazalet valgono fino all'ultimo centesimo; magari tieni d'occhio Libraccio - Gli anni della leggerezza l'ho preso lì, a metà prezzo - oppure i siti di scambio o, ancora, recupera in ebook oppure in biblioteca. Insomma, tutto fa brodo purché si legga, ecco ;)

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  4. Buoni propositi per il nuovo anno: leggere assolutamente questa saga nella sua completezza! Ce la posso fare :)

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    1. Assolutamente sì, Anna, e credo possano avere buone chance di piacerti :)

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