Recensione "Vita di Tara" di Graham Joyce

Titolo: Vita di Tara
Autore: Graham Joyce
Pagine: 362
Prezzo di copertina: 18 euro
Editore: Gargoyle

Sinossi:
Dopo il pranzo di Natale Peter Martin riceve una telefonata concitata dal padre che gli chiede di raggiungerlo subito perché qualcosa di sorprendente è accaduto alla loro famiglia. Al suo arrivo, Peter ritrova Tara, la sorella adolescente scomparsa misteriosamente vent'anni prima. Cosa le è accaduto? E dove è stata in questi lunghi anni? La storia di Tara ha dell'incredibile: ha conosciuto uno straniero nella foresta degli Outwoods ed è stata con lui per mesi in un... mondo parallelo. Per la sua famiglia è impossibile crederle, ovviamente, eppure il corpo di Tara non è invecchiato affatto nonostante siano passati vent'anni. L'unico che sembra essere dalla sua parte è il suo primo amore, Richie, ma un uomo misterioso la pedina tentando in tutti i modi d'impedirle di riawicinarsi a lui. Spetterà allora allo psichiatra, il dottor Underwood, scoprire quali segreti nasconde la mente di Tara e riportare così ai Martin la ragazzina che avevano perduto.


Che il Web provochi dipendenza penso lo sappiamo un po' tutti al giorno d'oggi. Ecco, scendendo dal generale al particolare, ci sono alcuni spazi della Rete da cui sono dipendente più di altri, lo ammetto candidamente; da qualche tempo si è aggiunto alla lista un sito di baratto dove si può trovare di tutto, anche libri, ovviamente libri nel mio caso. Vita di Tara l'ho trovato così, per caso, lì e con tutti che ne parlavano bene ho colto l'occasione, per una volta. La volta sbagliata a quanto pare. E sì, smetto di fare pubblicità occulta, mi arrendo, va bene.
Il nuovo romanzo del pluripremiato Graham Joyce non è poi così speciale, non quanto si crederebbe. Il sottile filo che corre tra l'insanità mentale ed una fervida immaginazione, pilastro portante della narrazione che poggia le sue altre basi sulla mitologia celtica dei secoli precedenti alla colonizzazione romana, non è un tema poi così originale, per me.
Tara Martin torna a casa dopo vent'anni e fornisce come spiegazione alla propria improvvisa scomparsa una storia alquanto inverosimile: è stata rapita da un uomo misterioso e portata in un mondo sovrannaturale. La ricerca della verità, di una verità accettabile razionalmente, impiega buona parte del romanzo.
Sebbene uno stile fluido accompagni il lettore in una storia raccontata da voci diverse, in brevi capitoli sormontati da citazioni inerenti al mondo fantastico, interi paragrafi di frasi ad effetto che, a lungo andare, fanno arricciare il naso stancando ma soprattutto una trattazione discontinua e poco approfondita delle leggende rappresentanti il fulcro dell'opera fanno perdere interesse tramutando il fastidio in indifferenza.
Sarà che letture precedenti sull'argomento mi avevano già fatto conoscere il mondo del Popolo Fatato che anima gli antichi miti anglosassoni ed irlandesi oppure che l'opera complessiva mi ha dato l'impressione di un grande abbozzo pieno di spunti mal sviluppati e per questo non pienamente comprensibili, tuttavia questa è un'altra delle volte in cui mi trovo a dover dissentire di fronte ad una platea osannante. D'altronde, una storia dipende sempre da chi la racconta. E' tutta una questione di dipendenza dunque: gira sempre tutto là.

2 Stelle

Consigliato: no
Tempo di lettura: 4 Giorni

Graham Joyce è scrittore e insegnante. Con i suoi romanzi ha vinto numerosi premi, tra cui il World Fantasy Award nel 2003, il British Fantasy Award (di cui è stato insignito per sei volte) e il Grand Prix de l’Imaginaire. Nel 2000 il suo Indigo è stato inserito nell’elenco dei New York Times Notable Books. Insegna scrittura creativa alla Nottingham Trent University e vive a Leicester con la moglie e i due figli.

Commenti

  1. Ciao!!
    Ne ho sentito molto parlare, ma la cover non mi attirava per niente. Dopo la tua recensione credo che non lo leggerò, avendone così tanti in libreria, meritevoli di attenzione :-)
    A presto

    Salvia

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  2. Peccato! Non l'ho ancora letto, ma mi incuriosisce parecchio, perché ho sentito solo pareri positivi a riguardo. Credo che il tuo sia il primo negativo. Ora però mi sa che non mi attira più molto.. (:

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    Risposte
    1. Lo credo anch'io. Ti consiglierei di leggerlo ugualmente se ti incuriosisce, magari ti piacerà :)

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