"A caccia nei sogni - Trilogia di Grouse County, vol II, di Tom Drury

Titolo: A caccia nei sogni
Autore: Tom Drury
Pagine: 240
Serie: Trilogia di Grouse County #2
Prezzo di copertina: 18 euro
Prezzo ebook: 8,99 euro
Editore: NN

Trama:
Tom Drury ritorna a Grouse County per raccontare pochi giorni cruciali nella vita della famiglia Darling, in cui tutti cercano di ottenere qualcosa, ma senza sapere come farlo. Charles, ovvero Tiny, vuole un vecchio fucile legato a un ricordo d’infanzia; Joan, sua moglie, è in cerca delle aspirazioni perdute; Lyris, la figlia di Joan, vuole trovare un punto fermo da cui cominciare davvero a crescere; e il piccolo Micah, figlio di Charles e Joan, vuole sfuggire al buio della sua stanza a costo di perdersi nel buio delle strade cittadine. Dalla vastità dei panorami e dei personaggi della Fine dei vandalismi, Drury si concentra adesso su un frammento di quel mondo, racchiuso in un unico weekend, in cui gli eventi si dilatano come nei sogni e i protagonisti rivelano tutta la loro umanità, nell’intensità dei desideri e negli sforzi, ora comici ora drammatici, per diventare persone migliori.


Qualche mese fa sproloquiavo QUI di provincia, del mio rapporto con essa, di autori ed autrici che hanno influito su esso; il fulcro del post, tuttavia, erano le mie impressioni sul volume iniziale della Trilogia di Grouse County di Tom Drury, che mi aveva convinta a metà. 

Nonostante gli auspici non fossero stati dei migliori, ho deciso di tornare nell'Iowa immaginato dall'autore, a caccia nei sogni Tennysoniani e non, sulle orme di Tiny - Charles Darling, ladruncolo dal cuore spezzato e della sua attuale consorte, quella Joan un po' visionaria che sembra aver trovato l'amore a lungo bramato precedentemente; i due si sono infatti stabiliti da qualche parte nella Contea Brontolona, e, dieci anni dopo La fine dei vandalismi, hanno messo su famiglia insieme, divenendo insperatamente genitori di Micah, figlio del miracolo data la presunta infertilità di lui, e di Lyris, figlia naturale di lei, ritrovata sedici anni dopo averla data in adozione ad una serie di famiglie rivelatesi però inadeguate.
Imparare non è poi così difficile, disse Charles. E' cadere che fa male.
Inadeguatezza e senso del fallimento sono spettri che aleggiano sulla vita della famiglia Darling, con annessi e connessi - tra i personaggi secondari, meno vari rispetto al primo capitolo, vi sono  infatti la madre ed un fratellastro di Tiny -, facendosi sempre più concreti con lo scorrere delle pagine, ma si trovano anche voglia di rivalsa e senso di appartenenza a qualcosa, a qualcuno di inaspettato. 
A far da sfondo, quasi da contrasto, ai quesiti esistenziali, la solita narrazione lenta e minuziosa eppure, questa volta, egualmente coinvolgente, di episodi estremamente ordinari della routine quotidiana accaduti nel corso di un fine settimana in cui, invece, gli equilibri tendono a cambiare, in qualche caso a spezzarsi irrimediabilmente.
Si perdono metà delle pagine, la prolissità confusa dell'introduzione e buona parte dei nomi rimasti  su carta e già dimenticati, conseguentemente ciò permette di far emergere, finalmente, il talento dell'autore, svelatosi narratore attento, scrupoloso, scevro adesso di ogni espressione superflua; la sua provincia acquisisce contorni interessanti sebbene non maggiormente definiti, a scapito di vecchi amici di carta non grandemente menzionati e nuovi amori che forse nasceranno a breve.
Il confine tra finzione e realtà - fra chi si è davvero e ciò che si pretende di essere - non è mai stato così sottile; la lotta per l'affermazione di uno dei due aspetti ed eventuali, altri, sviluppi verranno forse svelati nell'opera che concluderà il soggiorno dei lettori nella provincia statunitense, divenuta un suggestivo punto d'approdo letterario, nata dalla penna di Tom Drury.
Il meglio che possiamo fare è ricordarci l'uno dell'altro e, per l'amor del cielo, fare una telefonata quando vediamo che è tardi.

Commenti

  1. A me piacciono tanto le tue recensioni, ma per quanto riguarda il libro (primo e seguito) non sono convinta.
    Un saluto da Lea

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    1. Grazie Lea, sei sempre un tesoro.
      Sulla saga, e questo secondo volume: non sono libri imprescindibili ma, su questo secondo volume in particolare, che può anche essere letto a sé data la mancanza di collegamenti con il volume precedente - a parte, forse un breve riferimento a Louise, ex di Charles -, ti consiglierei di farci un pensierino quando sei in vena di romanzi del genere. :)

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  2. Io avevo amato tantissimo anche il primo, perché mi era piaciuta molto l'idea di dare voce a tanta gente, a tutto il paese, con quei dialoghi a volte un po' strampalati che spesso si vivono anche nella realtà.
    Qui ho avuto la conferma della bravura di Tom Drury, soprattutto grazie al personaggio di Tiny, che è semplicemente indimenticabile. Sono moooolto curiosa per il terzo, adesso :)

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    1. Che onore, un commento della Lettrice Rampante! (Sono contenta, davvero).
      Il primo volume mi aveva delusa parecchio - troppo dispersivo e lento, nonostante tutto - ritrovandomi poi nelle battute finali; questo secondo volume, invece, mi ha piacevolmente fatta ricredere. Ho apprezzato molto anch'io il focus su Tiny/ Charles, personaggio liquidato abbastanza frettolosamente nella Fine dei Vandalismi eppure con tanto da dire, come ha dimostrato qui; adesso condivido la tua curiosità sul terzo.
      Come ti scrivevo, mi è spiaciuto non avere notizie di Dan e Louise, spero si facciano vivi nel prossimo.
      Grazie per essere passata :)

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  3. Sul primo la pensavamo uguale, se ricordi.
    Spero di ricredermi come te.

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