Segnalazione: "Il sonno della cicala - Storie di una procura imperfetta" di Roberta Gallego

Anche se non è Martedì, ecco a voi una segnalazione.
Quest'oggi si tratta di Il sonno della cicala, terzo episodio delle Storie di una procura imperfetta, di Roberta Gallego, da oggi in libreria.
A presto!
Cecilia

Titolo: Il sonno della cicala. Storie di una procura imperfetta
Autrice: Roberta Gallego
Pagine: 392
Serie: Storie di una procura imperfetta #3
Prezzo di copertina: 12 euro
Prezzo ebook: 9,99 euro
Editore: TEA

Sinossi:
Nelle acque del lago di Ardese viene ritrovato il corpo di Malachia Duprè, vecchio patriarca di un'aristocratica dinastia piemontese che ha costruito la sua fortuna sul Barolo. Il caso finisce sulla scrivania del magistrato Alvise Guarnieri che, affiancato dal maresciallo Alfano, troverà non pochi ostacoli nel portare avanti l'indagine. Malachia Duprè, uomo povero di amici e ricco di nemici, ha accumulato tanto potere e denaro quanto risentimento e livore, diventando una presenza ingombrante e scomoda per famigliari e avversari. La barriera innalzata dalla famiglia Duprè, gelosa del proprio potere, ormai logoro, e di un prestigio che ha perso da tempo la sua ragion d'essere, nasconde forse troppi segreti passati e presenti? Che ruolo hanno avuto i quattro figli del vecchio Duprè - uomini deboli, cresciuti all'ombra del padre - e le loro mogli, donne belle e affascinanti, troppo innamorate del cognome dei loro consorti? Sullo sfondo, i protagonisti e le comparse, i casi umani e giudiziari, le mille storie ora drammatiche ora buffe che si intrecciano ogni giorno nei corridoi della Procura di Ardese che, essendo imperfetta, è specchio quanto mai realistico e verosimile di un ufficio giudiziario.



Tra le morbide colline piemontesi,
la drammatica dissoluzione e la rovina
di un’aristocratica famiglia che ha costruito la sua fortuna sul Barolo,
distrutta da odi, gelosie, vendette e sete di potere


Duprè sollevò il calice rimirando il liquido in controluce.
«Il sapore di questo Barolo è il sapore della mia gente:
non c’è gentilezza inutile e chiassosa,
non c’è la soavità frivola del miele e dei fiori estivi che si percepisce nei vini bianchi,
non c’è apparente salvezza. Questo vino è un raspo di verità senza alibi.»





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