Recensione: "Via dalla pazza folla" di Thomas Hardy

Titolo: Via dalla pazza folla
Autore: Thomas Hardy
Pagine: 443
Prezzo di copertina: 9.90 euro
Prezzo ebook: 6,99 euro
Editore: Garzanti

Sinossi:
Hardy è un meraviglioso creatore di figure femminili, e Batsceba, la protagonista di "Via dalla pazza folla", è la prima e la più incantevole di esse. Irrequieta e indipendente, intelligente e svagata al tempo stesso, crede di raggiungere una completa autonomia quando eredita un magnifico podere e un'antica casa signorile. Ma la bella forestiera finisce col trovarsi contesa fra tre pretendenti: lo sfortunato, ma forte e sereno Oak, suo lavorante e fattore; il ricco fittavolo Boldwood, grave e austero; lo spregiudicato sergente Troy. È quest'ultimo ad avere la meglio sulle prime, ma alla fine sarà Oak con la sua cieca e malcompresa devozione a salvare le sorti della padrona e del piccolo mondo bucolico di Watherbury dai rovesci della sorte. Affascinante ballata rurale e primo grande romanzo di Hardy, "Via dalla pazza folla" (1874) è insieme il punto di passaggio fra la maniera idillica degli esordi e la visione tragica della maturità.


Stanchezza, freddo. pioggia e una leggera malinconia addosso. Il bisogno di tornare ad approdi saldi dopo tanto vagare nella burrasca - non solo metaforicamente parlando - ed una voglia di tranquillità mi hanno portata nei paesaggi bucolici di Hardy, via dalla pazza folla. Ci ho ripensato tanto a quel film iniziato con lo scetticismo pregiudizievole di chi pensa d'aver già capito tutto e finito con la meraviglia della scoperta negli occhi e nelle orecchie. Non sono mai stata brava con la matematica, tantomeno con le proporzioni ma se dovessi fare un paragone, direi che Hardy sta a Verga come Via dalla pazza folla sta a Storia di una capinera. Entrambi mostrano l'animo appassionato prima della disillusione, l'Impero prima della Decadenza. In questo Hardy si trova l'esaltazione della natura, della tenacia, della fedeltà, dell'amore sebbene si intravedano già i risvolti drammatici trattati nei romanzi successivi che lo renderanno famoso; come in Fanny così la Maria di Verga che muore consumata dall'amore.
Batsceba Everdene è tra le più antipatiche creature mai apparse sulla carta stampata, più simpatica Tess nella sua ingenuità, eppure ha dalla sua un forte spirito d'indipendenza che la rende anticonvenzionale al punto giusto, capace di tener testa agli uomini, a tre in particolare. 
Un romanzo giovanile nello stile e negli ideali, appesantito peraltro da una traduzione obsoleta, non ritoccata dalla ristampa seguita all'uscita di una trasposizione cinematografica, per una volta, maggiormente abile rispetto al romanzo stesso nel mettere in luce tutti i suoi punti di forza senza stancare troppo. E forse proprio perché ne ho presa visione prima di leggerne, facendo un'eccezione alla regola, ne sto parlando in questi termini, poiché se Darcy aveva ragione nell'asserire quanto piacevole sia ammirare degli occhi scuri sul viso di una bella donna, lo stesso può dirsi riguardo all'ammirazione di un paio d'occhi chiarissimi ed ipnotici sul viso di un uomo senz'altro affascinante, il tutto reso ancora più suggestivo dall'alba sorgente alle spalle, a coronamento di un nuovo amore.


Risultati immagini per thomas hardyThomas Hardy (1840-1928) scrittore e poeta inglese, dopo gli studi di architettura esordì come narratore con Sotto l'albero del verde bosco (1872). Tra i suoi romanzi:Via dalla pazza folla (1874); Tess dei d'Urbevilles (1891); Jude l'oscuro (1896).

Commenti

  1. Ho trovato il film bello - belli loro, belle le ambientazioni - e senz'anima. Non sono attirato molto nemmeno dal romanzo, e oltretutto Hardy non mi piace granché. Passerò volentieri, anche se sono felice, indirettamente, di conoscere questa storia. ;)

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    Risposte
    1. Avevo tutta l'intenzione di snobbare entrambi - libro e film - per via della quasi decennale guerra dichiarata al baffuto signore sopra e alla sua produzione misogina dalla tredicenne me,indignata per la fine della povera Tess.
      Fortunatamente m'hanno fatto cambiare idea, consentendomi di stabilire una tregua che mi auguro duri per il resto della vita e facendomi scoprire Mathias - non ho ancora imparato il cognome -, il nuovo Armitage. Ovviamente acquisterò il DVD non appena sarà disponibile. Peccato solo per la Mulligan, ultimamente le assegnano sempre ruoli da antipatica; era tanto buffa quando interpretava Kitty Bennet! :)

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