Recensione: "Grandi Speranze" di Charles Dickens

Salve a tutti, oggi vi parlo finalmente delle mie impressioni circa Grandi Speranze di Dickens - e no, niente battute tristi stavolta -.
Non è facile perché, usando un'espressione che probabilmente farà rivoltare il povero Charles nella tomba, questo classico è davvero tanta roba.
Buona lettura.
Cecilia



Titolo: Grandi Speranze
Autore: Charles Dickens
Pagine: 380
Prezzo di copertina: 3,90 euro
Collana: MiniMammut
Editore: Newton Compton

Sinossi:
Pip vive in un piccolo villaggio alla foce del Tamigi. La sua infanzia di fervida e inquieta immaginazione viene sconvolta dall'irruzione di due adulti: il criminale Magwitch e la bizzarra e ricca Miss Havisham. Esaltato a "grandi speranze" dalla ricchezza che la vecchia signora sembra destinargli, il giovane rompe i legami d'affetto con il villaggio per recarsi a Londra, inseguendo la fredda e sprezzante Estella e fatalmente attratto dalle propaggini più inquietanti della città: il kafkiano mondo legale delle Inns of Court, le carceri di Newgate e le limacciose sponde del Tamigi. Narratore e protagonista, Pip ripercorre con humour e passione il suo cammino di conoscenza e disillusione, facendo i conti con la propria cecità di fronte ai casi della vita. 



4 Stelle

Ultimamente, se avete dato un'occhiata agli ultimi post, vi sarete accorti che ho giocato diverse volte con il titolo di questo romanzo. Grandi Speranze, in lingua Great Expectations, sono le aspettative che tutti, in fondo, nutriamo di migliorare la nostra vita. In questo libro le aspettative di cui si parla sono quelle di Pip, orfano "tirato su con le mani" da una sorella scorbutica e un cognato di buon cuore; la vita del ragazzo viene segnata da due incontri fondamentali con due personaggi estremamente bizzarri e misteriosi quali sono il forzato Abel Magwitch e la signorina Havisham.
Entrambi questi personaggi con un che di ambiguo e bizzarro, per un equivoco portato avanti lungo tutta la vicenda, segnano il destino del giovane Pip nel bene e nel male.
La signorina Havisham, insieme a Joe Gargery, è forse il personaggio che mi ha colpito maggiormente.
Dopo una delusione amorosa, questa bizzarra signorina vive reclusa nella propria casa dove ha allevato una giovane, Estella, con oscuri e deliranti desideri di vendetta.
Un altro personaggio molto importante ai fini della narrazione è proprio il forzato Abel Magwitch, che oserei quasi paragonare al Jean Valjean di Hugo: presentato inizialmente come una figura inquietante, avrà modo di riscattarsi nella seconda parte del romanzo.
Grandi Speranze è, come quasi tutti i tomi Dickensiani, un romanzo di formazione complesso ma al tempo stesso intrigante per la varietà di temi trattati; come David Copperfield, la narrazione in prima persona degli eventi facilita l'empatia con il protagonista, consentendo al lettore di conoscere gli stati d'animo e le sensazioni da cui è agito.
Il finale, di cui l'autore scrisse due varianti, vuole dare un segno di speranza pur rilanciando il messaggio della semplicità della vita che prevale su tutto; nonostante ciò non posso fare a meno di notare l'amarezza che ammanta il tutto.
Spero di recuperare presto la trasposizione cinematografica più recente o, in alternativa, la miniserie BBC, così da avere un'altra prospettiva sulla vicenda, una curiosa mescolanza di impetuosità e esitazione, audacia e diffidenza, azione e sogno.

Consigliato: sì
Tempo di lettura: 5 Giorni


Charles Dickens nacque a Portsmouth nel 1812. Trascorse l’infanzia a Chatham, in seguito si trasferì con il padre a Londra. Della metropoli in cui visse, fece il centro della propria arte, descrivendo abilmente i conflitti sociali della propria epoca.
Morì nel 1870

Commenti

  1. Anche io ho dato 4 stelline a questo romanzo!! *-*
    Per l'ultima trasposizione cinematografica, io avevo aspettattive ^^ altissime visto il cast eccezionale con la Bonham Carter e Ralph Fiennes che adoro, ma purtroppo mi ha deluso abbastanza, spero andrà meglio a te!! ^^

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    1. Io non riesco a reperirlo, la mia ultima speranza è rai Movie dove, a quanto pare, lo danno spesso.
      Ho sentito parlare molto bene anche di una miniserie BBC realizzata nel 2012 in occasione del bicentenario, in caso guarderò quella.
      Pip mi rimarrà sempre nel cuore :)

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  2. Questo è un classico che mi incuriosisce parecchio. Di Dickens lessi solo Oliver Twist (tempo fa per la scuola) e non mi piacque per niente.. Mi ero fatta proprio un'idea sbagliata di questo autore e lo avevo escluso dalla lista di autori classici di cui avrei voluto leggere qualcosa. Ma ora lo sto rivalutando, e vorrei leggere un altro suo romanzo, e pensavo proprio o a Grandi speranze o a Racconto di due città. :))

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    1. Anche a me Oliver Twist non è piaciuto molto, mentre ho adorato la Piccola Dorrit e David Copperfield :)

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    2. Anche a me Oliver Twist non è piaciuto: l'ho trovato deprimente, di converso, però, mi sono innamorato di David Copperfield e della sua storia e del personaggio unico ribelle e positivo. Un tocco costante di brio la storia e tutti i personaggi che attiri o su di loro empatia e odio ecc.
      un autentico libro che inneggia alle teorie di alcini e cioè "Lector in fabula".

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  3. Piuttosto strano trovare qualcuno che recensisce anche libri... come dire... passati. Interessante però, ti seguo a partire da ora! :)

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    1. I classici, più che passati, sono universali; penso che siano attuali in ogni tempo per i valori ed i messaggi che trasmettono più che per l'epoca in cui sono ambientati.
      Benvenuto!

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  4. Ho solo ordinato il libro, però in Edizioni Salani, esteticamente ben curato e con copertina rigida. Ho deciso di leggerlo perché è, assieme all'Isola del Tesoro di Stevenson ed a La Fiera delle Vanità di Thackeray, il libro da leggere se vogliamo capire che cosa è il capitalismo, dunque un libro in realtà attualissimo e molto importante, vi dico che dovrebbe stare, assieme agli altri due, in una lista di testi base per un esame di Economia all'Università al posto di tanti inutili costosi noiosi prolissi astratti presuntuosi manuali di sedicenti professori ed economisti.

    Cristiano

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