Recensione: "Al Paradiso delle Signore" di Emile Zola
Titolo: Al Paradiso delle Signore
Autore: Emile Zola
Prezzo edizione tascabile: 6 euro
Prezzo ebook: 1,99 euro
Editore: Newton Compton Editori
Trama:
Un romanzo che esplora lucidamente l'universo femminile, un testo che dà la misura del talento rappresentativo e dell'acutezza dello sguardo sociale del grande narratore francese. La vicenda della giovane provinciale Denis che, approdata timidamente a Parigi, riesce a evitarne le insidie e a domarne i mostri solo in virtù della sua integrità e della sua dolcezza, non ha nulla di edulcorato né di consolatorio: è invece, per energia di scrittura e profondità di analisi, il diagramma di un destino femminile che si realizza nel quadro di una società opulenta e spietata mantenendo intatti la sua dignità e il suo spessore.
5 Stelle
Da profondo conoscitore dell'animo umano e dei sentimenti, Zola caratterizza sapientemente ciascun personaggio,e ci mostra la cruda realtà da falansterio che si cela dietro Il Paradiso delle Signore. Esso infatti,nasconde dietro le proprie dorature una corruzione morale provocata dall'enorme ricchezza prodotta.
Denise Baudu,modesta ragazzetta di campagna, pur entrando a far parte di questo "splendido" opulento mondo, riesce a riscattarsi e a riscattare in qualche modo tutti coloro i quali sono schiacciati dalla grandezza del cambiamento provocato dal grande magazzino con i suoi sani principi, restando fermamente convinta della forza dell'onesta e del sentimento.
Denise Baudu,modesta ragazzetta di campagna, pur entrando a far parte di questo "splendido" opulento mondo, riesce a riscattarsi e a riscattare in qualche modo tutti coloro i quali sono schiacciati dalla grandezza del cambiamento provocato dal grande magazzino con i suoi sani principi, restando fermamente convinta della forza dell'onesta e del sentimento.
"Denise non poté dormire neppure quella notte. Capì che non ci poteva far niente, non trovava nessun modo per soccorrere i suoi. Bisognava che assistesse a quell'invincibile opera che vuole la morte per seminare altre vite continuamente. Non combatteva più, accettava quella legge di lotta;ma l'anima sua di donna si riempiva di pianto,d'una fraterna compassione all'idea del genere umano condannato a soffrire. Da qualche anno si trovava anche lei presa tra le ruote della macchina:non aveva sparso anche lei il suo sangue? Non era stata illividita,cacciata,trascinata nell'ingiuria? Anche ora qualche volta si spaventava sentendosi scelta dalla logica dei fatti.
Perché lei così umile? Perché la sua manina pesava a un tratto tanto nel lavoro del mostro? E la forza che rapiva tutto,anche lei capiva che doveva essere quasi una rivincita. Mouret aveva inventato quella macchina per schiacciare la gente, e il modo brutale di quell'ordigno la indignava,aveva coperto il quartiere di rovine,spogliato gli uni, ucciso gli altri; eppure lei l'amava per la grandezza dell'opera sua,l'amava sempre di più, ad ogni eccesso della sua potenza,pur quanto davanti alla sacra miseria dei vinti ella scoppiasse in lacrime".
Questo libro mi è piaciuto moltissmo perché getta uno sguardo lucido sul fenomeno dell'industrializzazione e la creazione di agglomerati commerciali, mettendo in risalto soprattutto i lati negativi della situazione, i quali vengono spesso messi da parte nell' acclamazione collettiva dei vantaggi derivati dal cosiddetto progresso.
Ma si può davvero definire progresso la circostanza in cui si sacrifica l'aspetto umano della persona al guadagno e al consumismo sfrenato?
Consigliato: sì, moltissimo
Tempo di lettura: 5 giorni
Umore: rilassato, lettura di media difficoltà
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