Recensione: "Gli innamorati di Sylvia" di Elizabeth Gaskell

Quando leggerete questa recensione, sarò chiusa in un' aula soffocante a cercare di indovinare il senso di parole scritte secoli fa. Pensatemi mentre scorrete le solite, poche righe, se vi va. 
Cecilia

Titolo: Gli innamorati di Sylvia
Autrice: Elizabeth Gaskell
Pagine: 576
Prezzo di copertina: 15 euro
Editore: Jo March

Sinossi:
Nel novembre del 1859, Elizabeth Gaskell trascorse una vacanza nella nebbiosa Whitby, una cittadina sulle coste dello Yorkshire. Qui fece lunghe ricerche sulla caccia alla balene, sull'arruolamento forzoso dei marinai nelle flotte britanniche durante le guerre contro la Francia e sulle ribellioni popolari che si opposero alla coscrizione. Al suo ritorno a casa iniziò a scrivere un nuovo romanzo. Così Whitby diventò Monkshaven, conservandone tutto: l'abbazia, il porto, le fattorie, il respiro del mare e l'abbraccio delle brughiere. La sua penna si mise ancora una volta a narrare appassionatamente la storia degli umili; la storia più triste che avesse mai scritto, come la stessa autrice definì il racconto di Sylvia Robson e dei suoi due innamorati, Charley Kinraid, l'impavido ramponiere, e Philip Hepburn, il commesso che vive dietro il bancone di una bottega e passa le ore a misurare stoffe. Ma la realtà non è mai interpretabile in modo univoco, gli eventi si susseguono imprevedibili e mutano le persone. Solo il mare, che Sylvia contempla immobile sulla spiaggia, rimane identico a se stesso, con il fragore dei suoi flutti impetuosi, con il suo linguaggio che parla di eternità.


La casa editrice Jo March è sinonimo di qualità, così come Elizabeth Gaskell, a cui mi piace pensare come una Dickens in gonnella. E' comprensibile dunque l'entusiasmo nello stringere fra le mani un'altra delle sue opere, dopo quel Nord e Sud conosciuto grazie alla BBC ed amato grazie agli occhioni di Richard Armitage, e al Paese delle Nobili Signore che m'era andato un po' stretto. Ciò che invece non si capisce, io per prima non me lo spiego, è il fastidio rimastomi addosso a conclusione della lettura. Sylvia, con i propri spasimanti, il borgo rurale di Monkshaven pseudonimo di una cittadina costiera inglese, ed io ci eravamo incontrati per la prima volta durante un periodo particolare, in cui non potevo prestar loro l'attenzione meritata da ciascuno; così mi sono impuntata e sono tornata a trovarli però raramente ciò che è partito col piede sbagliato si raddrizza.
Elizabeth Gaskell è nota per le sue realistiche descrizioni delle condizioni di vita e di lavoro delle classi meno abbienti; da ciò le lunghe digressioni paesaggistiche e storiche le quali, sebbene molto utili dal punto di vista etnogeografico, risultano inutilmente prolissi per chi vorrebbe concentrarsi maggiormente sullo studio delle vicende dei personaggi principali che, a dirla tutta, non brillano per simpatia.
Sylvia Robson, figlia unica di una coppia di contadini benestanti, ha due spasimanti: il cugino Phillip,quacchero, di professione commesso nel negozio di stoffe del borgo e Charley Kinraid, marinaio. 
Tutti i personaggi andranno incontro, nel corso della vicenda, ad enormi cambiamenti: la Ruota della Fortuna (la famosa Tuke, non il programma televisivo) girerà per tutti. L'unico elemento invariato è la mancanza d'empatia tra me ed i personaggi ed è forse il motivo per cui quest'opera mi è risultata così difficile da digerire e mi dispiace molto, perché Gli innamorati di Sylvia possiede tutte le restanti caratteristiche necessarie ad essere considerato un capolavoro: una vicenda ben strutturata con aspetti sociali delineati chiaramente e quelli che possono sembrare vaghi parallelismi con grandi manoscritti della letteratura americana come Moby Dick per il tema della caccia alle balene e la situazione intorno ai tre protagonisti che ricorda in maniera aleatoria Via col Vento di Margaret Mitchell.
Sylvia Robson e la sua faccia da schiaffi non se lo meriterebbero ma tutto il resto sì, quindi non posso che consigliare Gli innamorati di Sylvia, il romanzo più complesso e forse più triste, di una pregevolissima penna dell'Ottocento inglese, ingiustamente dimenticata.


Consigliato: sì

Elizabeth Gaskell (1810-65) è autrice di raffinate opere letterarie come Mary Barton (1848), in cui ha rappresentato l’ambiente operaio di Manchester; Ruth (1853), che racconta la perdizione dell’eroina protagonista nella società perbenista di epoca vittoriana; North and South (1855), monumentale affresco che ritrae le trasformazioni sociali in atto in Inghilterra in seno alla rivoluzione industriale. Per commemorare l’amica Charlotte Brontë, la Gaskell scrisse la sua biografia, pubblicata nel ’57. Morì improvvisamente mentre si accingeva a comporre il penultimo capitolo dell’incompiuto Wives and Daughters.

Commenti

  1. Ciao! Concordo quando scrivi che "Jo March" sia sinonimo di qualità. Questa autrice invece non la conoscevo, quindi ho preso nota e l'ho segnata in wish list (devo trovare il momento giusto per leggerla però )
    Alla prossima, baci

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    1. Elizabeth Gaskell qui in Italia non è molto conosciuta per le sue opere, bensì per essere la biografa di Charlotte Bronte. Di suo ti consiglio Nord e Sud, di cui recentemente Laeffe ha trasmesso l'omonima miniserie della BBC di cui parlavo sopra. Il romanzo è stato tradotto sempre dalla Jo March :)

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  2. Ahahah, rido perché questo libro l'ha letto - a forza - una mia compagna di corso per l'esame di Letteratura Inglese. Nonostante la mole, la prof imprevedibile e la lettura forzata, però, le è piaciuto. :)

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    1. Sono contenta per lei e un po' la capisco, è un'opera complessa e i personaggi non brillano certamente per simpatia.

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  3. Ciao Cecilia! Questo della Gaskell non lo conoscevo, però leggendo la sinossi e la tua recensione non mi dice granchè in verità. Nord e Sud invece è in wishlist, sono molto curiosa di leggerlo e vorrei riuscire a farlo subito perchè voglio assolutamente vedere lo sceneggiato della BBC :)

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    1. Io, per una volta, ho infranto la regola del "Prima il libro, poi il film" e mi sono vista prima lo sceneggiato; credimi, ti consiglio di fare altrettanto perché si guadagna moltissimo.

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  4. Ciao Cecilia!!! Io ho amato Nord e Sud, soprattutto Mr Thornton! *_* xD Mi piace il modo di scrivere di Elizabeth Gaskell! Bella recensione e soprattutto ho aggiunto questo romanzo alla mia wish list ! :D

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    1. Grazie! Io leggerò presto Mogli e figlie, appena pubblicato da Jo March, e se mi piacerà darò un'occhiata anche alla serie TV. :)

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