Recensione: "I Fratelli Karamazov" di Fedor Dostoevskji

Finalmente, dopo quasi tutta l'estate, ho terminato la lettura de I Fratelli Karamazov di Fedor Dostoevskji; non voglio farvi un minuto di più, dunque ecco a voi la mia personalissima, forse stravagante recensione di questo gioiello della letteratura russa.

 
Titolo: I Fratelli Karamazov
Autore: Fedor Dostoevskji
Volumi: 4
Edizione: Edizioni San Paolo

Trama:

I fratelli Karamàzov (Братья Карамазовы) è l'ultimo romanzo scritto da Fëdor Michajlovič Dostoevskij, sovente ritenuto il vertice della sua produzione letteraria.

Pubblicato a puntate su "il Messaggero russo" a partire dal gennaio 1879, lo scrittore riuscì a completare l'ultimo capitolo solo pochi mesi prima di morire. La trama del romanzo si sviluppa attorno alle vicende dei membri della famiglia Karamàzov, al contesto in cui matura l'assassinio di Fëdor, il capofamiglia e al conseguente processo nei confronti di Dmitrij, il figlio primogenito accusato di parricidio; ad un livello più profondo è il dramma spirituale scaturito dal conflitto morale tra fede, dubbio, ragione e libero arbitrio.
Secondo l'originale progetto dell'autore, la storia dei fratelli Karamàzov doveva essere la prima parte di una complessa e vasta biografia di Aleksej (Alëša), uno dei fratelli.
L'opera rimase però incompiuta e questo certo spiega alcuni difetti strutturali del romanzo che si avvertono soprattutto nella sua conclusione.
Va precisato che dopo cinque anni, due di studio e tre di lavoro, il romanzo è privo di difetti strutturali. Il primo progetto "L'Ateo" risaliva alla fase precedente agli studi e l'idea di personaggio era più simile a quella del padre che di Ivan. Il libro è considerato uno dei più importanti dell'800 e di ogni tempo.


 
E' trascorso circa un anno da quando ho iniziato I Fratelli Karamazov , e dopo varie peripezie, sono riuscita a portarne a termine la lettura.
Ci ho messo così tanto perché quando leggo un romanzo russo, ho bisogno di meditarlo, di gustarlo pian piano come se fosse un vino d'alta qualità.
La letteratura russa mi sta particolarmente a cuore perché è una letteratura "travagliata", meditata, fatta da uomini che sono stati certamente alcuni dei più grandi pensatori della storia; uno di questi è Dostoevskji.
Non avevo mai letto nulla di lui e adesso che ci penso, mi sembra buffo che io abbia iniziato a conoscere un autore proprio dalla sua ultima opera, peraltro (e purtroppo) incompiuta.
I fratelli Karamazov, Dmitrij,Ivan e Aleksej, rappresentano tre tipologie differenti di uomo. Dmitrij è un uomo passionale, istintivo e scialacquatore, Ivàn  agisce secondo la logica del "tutto è permesso" ma è insoddisfatto perché roso dai dubbi, Aleksei è ingenuo, puro, è uomo di Dio fino in fondo e rappresenta anche l'alter ego dell'autore all'interno del romanzo.
 
Aleksei è anche il mio personaggio preferito, colui con cui trovo più affinità.
Inoltre è anche il protagonista del romanzo, che nacque come sua biografia ma che non riuscì ad essere portato a termine per la scomparsa di Dostoevskji.
 
E' interessante notare come nella Russia dell' Ottocento fosse acceso il dibattito sulle questioni religiose; spesso questa terra, fredda e inospitale, viene descitta anche come arretrata e rozza invece l'opera di Dostoevskjii fa notare una certa vivacità intellettuale.
 
 
"Ricordati sempre ragazzo, -cominciò padre Paisij senza alcun preambolo- che la scienza umana, divenuta ormai una grande forza, ha analizzato, specie in quest'ultimo secolo, tutto ciò che di divino ci era stato tramandato dai testi sacri, e dopo questa spietata analisi, ai dotti della terra non è rimasto nulla di quanto prima era sacro. Ma essi hanno analizzato le singole parti e hanno perduto di v...ista tuto l'insieme, dimostrado una cecità che fa davvero meraviglia. Intanto l'insieme è sempre lì, davanti ai loro occhi, incrollabile come prima, e le porte dell'Inferno non riusciranno a soverchiarlo. Non è forse vissuto per diciannove secoli, forse non vive anche adesso nei moti degli animi singoli e nei movimenti delle masse popolari? Persino nell'animo di quegli stessi atei che hanno distrutto tutto, esso vive come prima, più saldo di prima! Giacché anche quelli che hanno rinnegato il Cristianesimo e gli si ribellano, sono fatti, nella loro essenza a immagine di quello stesso Cristo e tali sono rimasti perché sinora né la loro sapienza, né la fiamma del loro cuore hanno avuto la forza di creare un altro modello di uomo più alto e più degno di quello indicatoci da Cristo tanto tempo fa. Ogni tentativo non ha fruttato che mostruosità."
 
Ho amato moltissimo questo romanzo e mi sarebbe piaciuto molto leggerlo intero ma purtroppo non è stato possibile; dunque, poiché il manoscritto è incompiuto e non è dato conoscere l'intera storia dei personaggi che la vivono e il giudizio finale dello scrittore su di essi, mi ritrovo a dover dare un giudizio parziale.
 
Cinque stelle non basterebbero per valutare un capolavoro di così alto spessore morale, di forza e sentimento e soprattutto, di una così ferrea volontà e fede profonda.
 
Ammiro molto Fedor Dostoevskji, possa Dio averlo nella Sua gloria!
 
Consigliato: sì, moltissimo
 
Tempo di lettura: 1 anno (più o meno)
 
Umore: meditativo
 


Fëdor Michajlovič Dostoevskij, è stato uno scrittore e filosofo russo.
 
È considerato uno dei più grandi romanzieri e pensatori russi dell'Ottocento e in generale di ogni tempo.
 

Commenti